La vita di Caterina Bueno – raccontata da Francesco Corsi in un docufilm dal titolo Caterina, nelle sale per Kiné dal 15 febbraio – è un fil rouge teso dalla tradizione orale dei canti popolari contadini alla modernità della canzone italiana.
Non per niente, fu proprio il lavoro di questa donna straordinaria a rendere possibile il recupero e la diffusione di un vasto repertorio di canti tramandati oralmente che, altrimenti, con buone probabilità, sarebbero scomparsi.
Tra spettacoli e ricerca Caterina Bueno emerge oggi come figura fondamentale della cultura italiana a cavallo tra gli anni ’60 e ’70, anche grazie alla sua capacità di intrecciare la propria esistenza e il proprio lavoro con intellettuali e artisti tra i più importanti.
La storia di Caterina – fotografia del cambiamento socio-culturale italiano del secondo Novecento – funge anche da raccordo tra la memoria artistica del Paese e la cultura moderna.
Cantante ed eminente etnomusicologa, scompare nel 2007 lasciando dietro di sé un retaggio culturale da continuare a seguire negli anni a venire, per continuare a connettere le nostre radici e la nostra identità con le sfide artistiche e culturali del futuro.