Una famiglia borghese disfunzionale nella ricca provincia veneta: lei, Diletta Tamanin (Michela Cescon), rampolla di una storica famiglia produttrice di vino, cattolica militante, depressa e imbottita di psicofarmaci; lui, Giorgio (Marco Giallini) romano, arrogante ed infedele, detestato dalla suocera: una figlia adolescente, Beatrice (Monica Billiani) scontrosa e ribelle. A far da contorno, il napoletano Commissario di polizia Panti (Massimiliano Gallo), un personaggio sinistro coinvolto nel malaffare, cui nulla sfugge di quanto accade nel paese; l’amato prete Don Carlo (Vinicio Marchioni), non esattamente integerrimo, il Dottor De Sanctis (Bebo Storti), un ortopedico disonesto, la Signora Tamanin (Erica Blanc), anziana arpia, razzista e irascibile, che tiranneggia anche Sonja (Cristina Flutur), la giovane aiutante romena venuta in Italia con Adrian (Ioan Tiberiu Dobrica) , il primogenito, dopo un passato travagliato e sognando una vita diversa.
Sono questi gli ingredienti alla base di Villetta con Ospiti, il nuovo film di Ivano De Matteo – che ne firma anche la sceneggiatura insieme alla compagna di lavoro e di vita Valentina Ferlan – in sala dal prossimo 30 gennaio.
Il regista de I Nostri ragazzi, Gli Equilibristi, La vita possibile torna a raccontare la famiglia in relazione a un evento drammatico, mettendo in luce le ipocrisie e gli aspetti più disumani che si nascondono nelle pieghe dell’animo di soggetti apparentemente rispettabili.
Giorgio è fuori per lavoro e, dopo la festa del Paese, conclusasi troppo presto a causa del temporale, nella notte parte un colpo di pistola che colpisce un intruso all’interno della villetta. E’ stato un errore, un incidente. Non è importante cosa sia successo, quel che conta è uscirne indenni. La loro immagine rispettabile non deve essere macchiata e l’indomani, al sorgere del sole, tutto deve riprendere, come nulla fosse accaduto. A qualsiasi costo. Da una parte dunque l’obiettivo freddo e calcolatore di questa gente senz’anima, interessata soltanto a preservare la facciata e a tenere al sicuro i propri – tanti – segreti, dall’altra il dramma umano dei migranti, degli ‘invisibili’ – in questo caso di Sonja – vessata e costretta a chinare il capo anche di fronte alla più violenta delle ingiustizie, una donna che per il suo sogno infranto è costretta a pagare un prezzo troppo alto.
Villetta con Ospiti pur riproponendo temi non innovativi con un incedere particolarmente lento nella prima parte, trova il suo apice nell’ultima mezz’ora, capace di scuotere nel profondo le coscienze degli spettatori, mettendoli davanti ad una realtà troppo dura da digerire. In fondo tutti potrebbero fare scelte differenti, ma sono tutti, diversamente, colpevoli.
Un film anomalo, difficile da inquadrare, che con i toni del noir – anche se non c’è nessun caso da risolvere, nessun omicida da scovare – solleva tante questioni sulla nostra quotidianità , corrotta e alla deriva.
Eccellenti le musiche originali di Francesco Cerasi.
in altre parole, l’ennesima opera di propaganda su quanto sono cattivi, ipocriti e schifosi tutti coloro che non appartengono al ceto radical-chic
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