Applaudiamo la rinascita culturale di Ascoli

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Nella classifica del Sole24ore sulla vivibilità e qualità della vita nelle città italiane nel 2017, classifica che il quotidiano realizza da oltre 25 anni, Ascoli Piceno risale in graduatoria, è quindicesima nella classifica generale rispetto agli altri capoluoghi di provincia (ventisettesimo l’anno precedente) ma soprattutto risulta essere la prima in termini di lavoro e politiche di innovazione e da cinquantasettesimo nel 2016 risale di molte postazioni e diventa 12° città italiana per cultura e tempo libero.

La classifica è la documentazione di un lavoro iniziato sin dal 2009 dal Sindaco Guido Castelli, nonostante le condizioni esterne finanziarie siano state le più complicate e le più difficili. Ricordo che l’ultimo decennio è stato un periodo di congiuntura economica fortemente sfavorevole, con la spada di Damocle dei tagli statali alle risorse degli Enti locali, che hanno contribuito in questi anni al risanamento della finanza pubblica, e con norme statali ancora in vigore, come il Dl 78 del 2010 che impone e prescrive che la spesa per cultura, o ad esempio per mostre, non superi certi livelli rispetto alle spese sostenute per la stessa voce nel 2009.

Sono stati definiti “anni afflitti da un’economia di guerra”. Nonostante questo Ascoli Piceno, che è una città molto bella ma che fino a qualche anno fa era abbastanza periferica e conosciuta da pochi, si è fatta largo attraverso una strategia culturale che Castelli ha fondato su tre punti di forza.

Il primo: la riapertura, la riattivazione dei plessi culturali. È stato riaperta la Rocca Malatestiana, che è sede permanente di musei in particolare il museo dell’alto medioevo nonché è il luogo in cui si svolgono anche esposizioni d’arte. È stato riaperto e si è restituito alla fruizione culturale il Teatro Romano, il teatro antico. È stato realizzato un nuovo Auditorium per la musica. È stato restaurato e riaperto dopo 37 anni il secondo teatro storico ottocentesco della città e si sono creati nuovi spazi, che sono poi nel centro cittadino stati stabilmente destinati alla fruizione culturale, come piazza Ventidio Basso. E’ stata una corposa opera di reingegnerizzazione e restauro dei contenitori culturali.

Il secondo tema è stato quello in questi anni di cercare di evitare la dispersione, il disordine e la poca omogeneità delle risorse disponibili e dal punto di vista qualitativo si è provveduto ad una programmazione culturale favorendo una strategia per festival tematici, come ad esempio quello per le arti contemporanee, con un festival dal nome “APP Ascoli Piceno Present”. C’è stata un’apertura alla musica colta con il “Festival Ascoli Musiche” cui ha fatto seguito l’inaugurazione del Festival “Teatri del sacro” in collaborazione con la Commissione Cultura della CEI. Nonostante la modifica del FUS, Ascoli ha aderito e costituito insieme ad altre città marchigiane una rete lirica delle Marche, con i comuni di Fermo, Macerata e Fano. Ha fortemente accentuato il carattere di programmazione delle nostre stagioni culturali.

Il terzo elemento, altrettanto importante, è stato quello di favorire moltissimo il coinvolgimento di associazioni e terzo settore, cercando di rendere consueta e familiare la cultura a tutti i suoi più ampi livelli con la popolazione ascolana. Castelli non si è fermato al solo vendere il prodotto cultura ma ha cercato di curare la crescita culturale della città. Sono nate infatti alcune esperienze nuove come quella del “Teatro ragazzi”, gli spettacoli della lirica per giovani, per l’alfabetizzazione alla lirica e, altro esempio, è stata concessa per la Galleria di arte moderna la possibilità per i cittadini di festeggiare compleanni, fare visite guidate o laboratori. Ecco i successi culturali sul territorio che hanno favorito l’incontro tra il Sindaco di Ascoli e il nostro movimento di CulturaIdentitá che, nelle Marche, affiderá proprio a Castelli il ruolo di responsanile regionale del sodalizio. Benvenuto a Castelli, sindaco che punta sulla cultura.