La Conceria, 125 anni di cultura della pelle

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IMG_0633Passato e presente del settimanale La Conceria, testata giornalistica che dal 1893 racconta il futuro del settore italiano. E non solo.

Storytelling è un termine entrato di recente nel lessico italiano. Di certo nel 1893 non si usava. Eppure quando il primo numero de “La Conceria” è andato in stampa, il nucleo fondativo della redazione aveva intuito che la filiera italiana della pelle ne aveva bisogno.

Non solo informazione e attualità (certo, di queste una testata giornalistica non può farne a meno). Ma anche affresco di un mondo, approfondimento di una realtà, quella della concia italiana e delle imprese che le stanno a monte e a valle, che è eccellenza dell’economia del Paese, oggi come allora.

E così nell’editoriale di presentazione del primo numero de La Conceria, datato 5 agosto 1893, si legge che la rivista nasce perché c’è “l’assoluta necessità di avere una pubblicazione speciale, la quale tratti di tutto quanto è relativo all’industria del cuoio ed a tutti i rami provveditori o consumatori affini”, e perché “servendoci della stampa, saranno pure avvicinati con gli speciali interessi i rapporti personali fra conciatori e conciatori: ed il tutto posto a concorso alla nobile gara del lavoro”. Relazioni, quindi. Racconto dello spirito dei tempi, lo Zeitgeist, per dirlo con un’altra parola straniera.

La Conceria è stato prima mensile, poi quindicinale: oggi è un settimanale che pubblica anche un quotidiano online (www.laconceria.it). È la più longeva rivista di settore in Italia: è nata prima dell’associazione confindustriale (UNIC, Unione Nazionale Industria Conciaria, costituita nel 1946) della oggi rappresenta il braccio editoriale. Ha sospeso le pubblicazioni solo in casi eccezionali, vale a dire negli anni più bui delle due guerre Mondiali.

Lo stile è cambiato negli anni tenendo il passo delle trasformazioni del mondo che lo circonda e dell’industria che racconta. Anche il suo pubblico è cambiato, passando dalla cerchia ristretta degli operatori del settore alla più amplia platea di chi la pelle la lavora e la produce e di chi della pelle si interessa. Un solo tratto del DNA de La Conceria non è mai cambiato: la volontà di raccontare non solo l’attualità delle imprese, ma anche la storia da cui le stesse imprese provengono, con tutta la cultura che creano e contribuiscono a creare.