L’amore per le donne di Yvonne Sciò. Dopo il docufilm sulla fotografa Roxanne Lowit, Yvonne torna alla regia con Seven Women e parla a Il Giornale OFF della necessità di raccontare dietro la macchina da presa l’universo femminile, oggi calpestato e spesso umiliato da quel caso Weinstein che non ha lasciato indenne l’Italia in seguito all’apertura del vaso di Pandora nostrano. Gli esordi con Gianni Boncompagni e il ricordo dell’esperienza televisiva a Non è la Rai che le ha regalato la notorietà in un’intervista off in cui confida che Rita Levi Montalcini è uno dei suoi miti.
Sono passati alcuni anni da Non è la Rai, si ricorda un episodio off e insolito che ha caratterizzato gli inizi della sua carriera?
Sì, ero molto piccola e mi ricordo un provino per Chabrol. Mi aveva chiesto di camminare ed io ero molto onorata di fare un provino per lui. Dopo qualche giorno mi chiamano le mie agenti dell’epoca dicendomi che il regista mi aveva allungato la parte e che mi voleva assolutamente per il film. Peccato che il ruolo fosse molto spinto. Quindi quel film non l’ho mai fatto.
E di Gianni Boncompagni che ricordo ha?
Di Gianni ho molti ricordi, ma in particolare ne ho uno molto nitido. Quando terminava la puntata mi prendeva sotto braccio e facevamo sempre questo percorso/passeggiata, quasi come un rito, che portava dallo studio alla saletta della mensa con tutti i fotografi e tutta la produzione che lo seguivano come una star.
Un film dal titolo Seven Women presentato al Maxxi di Roma. Perché questa esigenza?
Volevo continuare il mio viaggio nel mondo delle donne che era cominciato con il mio primo film dedicato a Roxanne Lowit. Ho voluto raccontare delle donne che mi hanno ispirato, ma che mi hanno dato anche la forza attraverso il loro coraggio, quando pensavo di non averne.
Cosa racconta la pellicola?
La pellicola racconta la vita professionale e non solo di sette donne per me speciali. Donne completamente diverse tra loro, ma che hanno in comune la forza e la capacità di lottare per cambiare un destino che sembrava già scritto.
Quali sono le donne che l’hanno sempre ispirata?
Sono molte, da Rita Levi Montalcini alla ragazza costretta ad andare all’estero per trovare lavoro.
Il caso Weinstein ha coinvolto anche l’Italia. Secondo lei era davvero tutto così nascosto prima del polverone?
Le voci circolavano da molto tempo e non lo scopriamo certo ora. Sono dell’idea che bisogna sempre denunciare qualunque tipo di molestia e non soltanto nel mondo dello spettacolo. Bisogna aiutare e sostenere tutte le donne soprattutto quelle che hanno meno strumenti per difendersi.
…ero molto piccola… mi chiamano le mie agenti… mah…
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