Lunedì scorso il Comune di Milano ha approvato il Bilancio del 2018. Tra tante tasse e spese discutibili però c’è una piccola ma importante novità positiva. E’ stato approvato all’unanimità l’emendamento di Forza Italia, di cui sono il primo firmatario, che finanzia la costituzione di un fondo per le vittime di aggressioni violente. Viene così sancito un principio di civiltà che purtroppo lo Stato Italiano colpevolmente trascura: chi subisce aggressioni violente all’interno del proprio domicilio o del proprio esercizio commerciale nel corso di furti o rapine piuttosto che per raptus o gesti di folli ha diritto a una particolare tutela. Qualcosa in più dunque rispetto al concetto di gratuito patrocinio riservato in Italia solo alle vittime sotto una bassa soglia di reddito e troppo volte usato invece dagli autori delle aggressioni. Nei prossimi mesi il Comune di Milano perfezionera’ la procedura per accedere al fondo . Allora coloro che dovessero subire aggressioni nel corso di furti o rapine avvenuti nella propria abitazione potranno richiedere un sostegno per le spese sostenute per i ctu, per le spese mediche e quelle psicologiche. Passaggi necessari in momenti delicati per le famiglie delle vittime che pero’ fino ad oggi lo Stato ha trascurato. L’idea di questa forma di protezione verso le vittime di furti e rarapine violente nasce dall’impegno dell’Unavi, Unione Nazionale Vittime delle Aggressioni violente. Grazie al Presidente Paola Radaelli ho potuto ascoltare il terribile sconforto di familiari che dopo episodi traumatici sono stati lasciati soli dallo Stat. Spero che episodi violenti di questo genere non si verifichino a Milano. Sono convinto che il Parlamento debba al più presto affrontare una revisione della legittima difesa e della tutela giuridica delle vittime di aggressioni violente. Per questo è importante che Milano faccia da apripista in questa materia. E mi auguro che tanti Comuni e Regioni possano costituire fondi per aiutare chi dopo una tragedia deve contemporaneamente seguire un processo e mandare avanti lavoro e famiglia.
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