Articolo tratto da Tempi – Il settimanale Tempi, diretto da Alessandro Giuli, aderisce alla rete di #CulturaIdentità. Nella nostra rassegna stampa abbiamo trovato questa lettera inviata alla redazione di Tempi di un italiano residente a Barcellona, il quale informa di una giornata più tranquilla di quanto apparso in televisione, aggiungendo peraltro che Barcellona sta dalla parte del torto.
Gentile direttore,
sono un italiano che vive a Barcellona e dopo aver visto il servizio del Tg1 sul referendum e letto alcuni giornali internazionali, credo di dover fare un po’ di chiarezza su come sono andate davvero le cose. Ieri ci sono effettivamente stati degli scontri, ma, a differenza dell’immagine data da televisioni e giornali, la città non è stata messa a ferro e fuoco. Ci sono state situazioni pessime, ma solo in pochi luoghi strategici.
Il 95 per cento dei seggi ha funzionato (molto a rilento) senza nessun problema di ordine pubblico. Molti miei amici sono andati a votare e ci hanno messo delle ore, ma non hanno dovuto lottare per farlo. Io sono uscito senza problemi di casa e sono passato davanti a un seggio, fuori dal quale c’erano 200 persone in fila e due poliziotti che se ne stavano tranquilli tranquilli a controllare il traffico. Non abbiamo assistito a nessun pestaggio ingiustificato.
Anche il dato degli 800 feriti è da prendere con le pinze: alcuni hanno riportato contusioni gravi, e questo è indiscutibilmente deprecabile, ma per la quasi totalità si tratta di feriti lievi. La linea presa dal governo catalano, sostenuta anche con un comunicato ufficiale, era quella di farsi fare un certificato medico e sporgere denuncia per qualsiasi lesione. Di conseguenza, nei seggi dove si sono verificati gli scontri, anche chi aveva al massimo una pellicina strappata è stato convinto ad andare in ospedale per farsi medicare e per far salire il numero di feriti di cui Rajoy comunque dovrà rendere conto. Quello che non si dice è che negli 800 feriti ci sono anche 60 poliziotti che sicuramente non si sono picchiati da soli
Rajoy è stato ingenuo, è riuscito a farsi fregare e passare per il cattivo di turno in tutta la Spagna, quando invece sono i catalani dalla parte del torto visto che il referendum era stato dichiarato illegale e non tutti in Catalogna sono favorevoli l’indipendenza. Solo il 40 per cento degli aventi diritto è andato a votare (2,6 milioni su 5,5) e di questi il 90 per cento ha detto sì. Hanno votato dunque per l’indipendenza solo il 36 per cento dei catalani, che vogliono decidere anche per il restante 64. E tutto per colpa di un governo che ha appena il 48 per cento dei voti in parlamento. In 48 ore dovrebbero dichiarare l’indipendenza e vediamo che cosa succederà. Nel resto della Spagna oggi Rajoy raduna il Parlamento e quasi certamente ne verranno chieste le dimissioni, ma lui difficilmente mollerà.
Di azioni illegali ne è piena la storia. Era illegale, perché contro il potere costituito, la rivoluzione francese e la rivoluzione bolscevica. Era illegale l’annessione del regno legittimo delle due Sicilie al regno Sabaudo. Che dire della dissoluzione della Iugoslavia in innumerevoli staterelli ?
1) Ben detto “Sky”: Un referendum non può essere illegale. Punto.
2) Visto che questa storia della Catalogna, ed anche dei Paesi Baschi e della Galizia ed anche di alcune altre comunitá, non é una cosa nuova allora vorrei tanto sapere comé possibile che fino ad oggi nessuno ha pensato di trasformare il paese in una Confederazione come quella Svizzera. Invece il non aver fatto niente in tutti questi anni (che per me significa voler andare avanti a tutti i costi con il concetto Franquista che la Spagna é solo una e DEVE rimanere solo UNA) succede ora che la Spagna si trova in una situazione che ricorda molto la ex-Jugoslavia. Vediamo come andrá a finire … o a iniziare una guerriglia?
I secessionisti sono quasi tutti di matrice ideologica marxista dato che la loro tradizione proviene dall’ antifranchismo; eppure i loro obiettivi sono apertamente di destra:
1) Vogliamo staccarci dalla Spagna perche’ siamo migliori degli altri. Andate in un banchetto dei secessionisti e vedrete con quale disprezzo e razzismo trattano il resto degli spagnoli.
2) Vogliamo tenerci tutti i soldi e non dividerli con nessuno. Peccato che quei soldi siano stati fatti grazie anche e soprattutto al sudore ed alla fatica degli emigrati provenienti da altre regioni della Spagna.
Questi sinistri non smetteranno mai di stupirci……….
E cosa c’entra che i soldi siano stati fatti da gente proveniente dal sud della Spagna? Il punto fondamentale – che tu non cogli – è dove sono stati prodotti, non chi li abbia prodotti. Lo stesso vale per la Lombardia: le tasse pagate lì dovrebbero rimanere in gran parte lì senza finanziare i simpaticissimi commessi parlamentari romani o costruire piscine olimpioniche a Roma o finanziare l’abusivismo del Regno delle 2 Sicilie. Io non sono mai stato di sinistra. Ma appoggio in toto la Catalogna e, anzi, spero che il nord Italia segua lo stesso percorso di secessione.
due parole anche sul commento dell sig.ra Carolina Andrada secondo la quale le immani mostrate da tutte le TV del mondo, sono frutto di una allucinazione collettiva, mentre nella realta’ la brava polizia governativa, non prendeva violentemente a randellate sul cranio, donne e vecchi, non trascinava le donne per i capelli fuori dai seggi, non saltava sui corpi “a chi tocca tocca” sulle scale di un seggio RICADENDO CON I TALLONI SU DI ESSI, non prendeva a calci (con tanto di anfibi ai piedi) la gente che PACIFICAMENTE BLOCCAVA L’INGRESSO DEI SEGGI… macche”‘ quelle immagini erano solo visioni provocate da ignobili macchinazioni dei brutali catalani : erano invece, i bravi poliziotti governativi che si beccavano violente randellate sul cranio e venivano presi a calci dai brutali secessionisti, tanto da essere ricoverati in massa al traumatologico con i corpi dilaniati DALLE FERITE !!!! Carolina Andrada… lascia perdere amica mia … sono proprio le bufale tragicomiche raccontate da gente “disinteressata” come te, che ci confermano, DA CHE PARTE STA LA VERITA’
esatto. Questa lettera pubblicata da il giornale è un fake news. Senza vergogna insistono a farci credere alle loro baggianate alla barba di quello che abbiamo visto nei video e foto che girano dal referendum catalano – la polizia madrid europea ha massacrato la gente civile e disarmato che voleva soltanto votare e null’altro. La bestialità di madrid è giusitificata da bruxelles e la cosa fa nausea, dato che se le stesse cose accadono nei paesi asiatici o extracomunitari diventano un pretesto per dichiararli fascisti dittatori da bombardare.
2 milioni di votanti e sólo 2 feriti: sono più pericolose le altalene dei parco-giochi del mio quartiere!
si direbbe un’altro goffo tentativo di sminuire la volonta’ dei catalani di rendersi indipendenti. Io non credo alle congiure, ai servizi segreti che tramano, alle P2, ai russi che convincono con l’aiuto della fata Morgana, a non votare la Clinton…. credo pero’ agli interessi personali che i cittadini devono salvaguardare quando si tratta di questioni delicate come questa. Questo anonimo cittadino italiano residente in Catalogna (ammesso che esista) secondo la gente che ragiona con il cervello, se la Catalogna diventa effettivamente indipendente, CI GUADAGNA, CI PERDE O, COME MINIMO, RISCHIA QUALCHE COSA DEL SUO PORTAFOGLI ? Analogamente, se in Italia chiediamo ad un meridionale che ha preso per lavoro, la residenza … che so… a Milano, secondo la gente che ragiona con il cervello, in caso di ipotetico referendum per l’indipendenza della Lombardia, VOTERA’ PER IL SI O PER IN NO ? Mi pare che ragionando a mente sgombra da pregiudizi, la risposta sia univoca. Morale della favola: questo fantomatico italO spagnolo che vive in catalogna, secondo la gente che ragiona con il cervello, PUO’ ESSERE ATTENDIBILE O NO ?
Anche io vivo a Barcellona da 10 anni e allego la traduzione della lettera che i membri fondatori della Plataforma Cívica ¡Basta Ya! hanno inviato al Presidente della Comissione Europea
– La Spagna é una democrazia occidentale e i suoi cittadini catalani votano frequentemente. Di fatto, considerando elezioni europee, nazionali, regionali e municipali hanno votato 6 volte negli ultimi 5 anni.
-Nelle ultime elezioni regionali i partiti indipendentisti decisero di unirsi in nome di un solo tema (indipendenza) e non solo non ottennero la maggioranza di voti, ma ne persero tanti considerando le elezioni anteriori. Le inchieste (anche quelle pagate dagli indipendentisti) dimostrano che l’ appoggio all’ indipendenza è in minoranza ed in discesa.
-La Catalogna non é “oppressa”. É una delle regioni piú prospere della Spagna e i suoi cittadini godono di un alto livello di vita e di uno dei più alti livelli di autogoverno in Europa.
-Il partito che tradizionalmente dirigeva il governo regionale della Catalogna ha utilizzato durante gli ultimi 30 anni denaro pubblico per promuovere un piano separatista attraverso l’educazione e i mezzi di comunicazioni locali e si è finanziato illegalmente con uno schema corrotto in cui i contrattisti pubblici dovevano pagare tangenti di almeno il 3 per cento su qualsiasi appalto pubblico.
-La regione Catalogna non é mai esistita come entitá politica indipendente e fece parte del regno di Aragona, che si uní dinasticamente con il regno di Castiglia nel 1492 per creare la Spagna che conosciamo oggi. Non c`é un`unione come nel Regno Unito. La Catalogna é per la Spagna quello che Provenza é per la Francia o Cornovaglia per l’ Inghilterra.
– La spagna è una democrazia parlamentaria, con una costituzione che puó essere cambiata. Una votazione sulla secessione territoriale richede una cambio costituzionale e l’appoggio di una maggioranza qualificata di cittadini spagnoli.
-Nessun paese o organizzazione internazionale ( con l’eccezione di Nicolás Maduro in Venezuela) ha appoggiato questo movimento.
Ma allora da dove viene questo chiasso? Mentre l’economia sta dando segni di ripresa e l’appoggio all’indipendenza diminuisce, gli indipendentisti hanno il timore di “perdere il treno” e, infrangendo le leggi spagnole e le stesse leggi regionali, hanno alimentato una campagna per presentare il governo centrale come il “malvagio” per non permettere un referendum regionale che non rispetta la costituzione (ampiamente approvata in tutto lo stato, Catalogna compresa).
Questo rumore cerca anche di coprire gli scandali regionali di corruzione ed eleva i separatisti al ruolo di vittime delle prossime elezioni generali.
la macchina della propaganda indipendentista è molto forte purtroppo. se vivi in spagna te ne sarai accorto che inizia già con i più piccoli con la educazione a scuola e con i deliranti telegiornali per bambini di TV3
Il Secolo Trentino pubblica un ottimo articolo di Federico Fezzani nel quale l’autore ben inquadra le vere ragioni del secessionismo catalano: “dissolti gli Stati nazionali, la loro eredità sarebbe raccolta da un governo federale al livello più alto (i massonici Stati Uniti d’Europa) e dalle macroregioni europee al livello più basso”. Verità indicibile, intanto discutete di 500-600-800 feriti ? Cosa gliene importa alle élite, che il prezzo lo faranno sempre pagare al popolo.
fezzani è un gatekeeper del regime europeo. Scrive certe baggianate pseudo complottiste per confondere la gente che vuole ragionare con la propria testa. Guardate i fatti e siate realisti, senza credere ad ogni uno che passa dai blog. I fatti dimostrano che la UE sta esercitando attraverso madrid una violenza bestiale ed inaudita contro la popolazione bianca di catalonia. Una violenza che non esiste quando tocca punire i jihadisti e negri invasori…con questi ultimi la ue stranamente non sua metodi spietati che ha applicato in catalonia. Con i jihadisti la ue fail pacifinto, porpaganda l’amicizia, mette nei partiti politici e risponde con abbracci ai loro attentati…guarda questi 2 fatti e chiediti se è normale questo trattamento sproporzionato – contro gli aborigeni bianchi e civili disarmati le randellate, stupri, torture senza che questi avessero commesso alcun reato, violenza ecc….contro i jihadisti, islamisti, negri ecc. che distruggono l’europa gli abbracci, orsacchiotti, comprensione, amicizia e seggi nella politica…
Premesso che la stragrande maggioranza dei Catalani,mi stiano sulle scatole,con la loro “accoglienza” al 14%(la più alta di tutta la Spagna),il loro “bon ton” “frandly”,verso gay,e belinate del genere,è un fatto che tutti i governi,quando si parla di “autonomia”,vanno in tilt,e questo Rajoy,ed il suo “governo” hanno BUCATO alla grande!!Se glielo avessero fatto fare(a loro spese,visto che sono notoriamente più tirchi dei Genovesi…),con però DUE quesiti chiari:”completa indipendenza” o “federalismo”,sarebbe stato evidente il risultato,ora sbandierato dagli “indipendentisti”,perchè la stragrande maggioranza di questi bravi Catalani,NON vuole l’indipendenza!!!Che poi i “media” abbiano “montato” gli incidenti,alla “grande”,è il solito gioco,la solita regola.
Che io sappia,i Catalani(che a grande maggioranza non mi stanno simpatici…),a grande maggioranza(65%),puntano ad essere una Nazione Federale, in cui ogni “regione” gestisce i propri soldi,decide su sanità ed istruzione…..ma rimanendo parte della Spagna.
Un referendum non può essere illegale. Punto. E’ un non senso giuridico. Al massimo può non avere valore, ma questo è tutta un’altra cosa. Un voto che non serve a nulla. Quindi male ha fatto Madrid ad interventire, non instaurare un primo dialogo e ancor peggio il re a negare ogni errore.
il problema della sua illegalità sta in questo: è parte di un progetto che prevede la dichiarazione unilaterale di indipendenza nelle 48 successive alla dichiarazione dei risultati. A parte i brogli documentati (persone che hanno votato più volte), il TSJC aveva dichiarato la incostituzionalità della chiamata alle urne e richiesto la sospensione del referendum con sentenza esecutiva.
Mi domando come mai il governo di Madrit non ha lasciato fare regolarmente il referendum,tanto era illegale e non sarebbero stati riconosciuti i risultati, i risultati potevano essere usati come sondaggio reale di quelli a favore o contro l’indipendenza.
perché 1) non esisteva nessuna garanzia per evitare i brogli (che si sono poi perpetrati con persone che hanno votato più di una volta) e 2) la promessa della dichiarazione unilaterale di indipendenza alle 48 ore dal voto, sebbene impugnabile, potrebbe far cadere la regione nel caos e in poche ore potrebbe realizzare danni economici gravissimi
Caro italiano residente a Barcellona, non credo che tu da ospite nella Catalogna dalle (giuste) ambizioni indipendentiste sia autorizzato a trarre conclusioni al posto loro (anzi è molto arrogante), men che meno contro i cittadini che ti ospitano. Consiglio di spostarti a Madrid e fare proseliti li.
Saluti,
Francesco
Ok sará come dici tu. Bene l’indipendenza e poi che cXXXX ci fanno con gli altri 3 milioni di elettori che non vogliono questo? Cominciano a farli sparire? Li rieducano in campi di lavoro catalanisti? ah no aspetta…. inaugureranno una nuova centrale di smaltimento dei rifiuti.
MoMo, questa del voto e del referendum si chiama democrazia. Usando il tuo “ragionamento”, infatti, in qualunque paese la minoranza deve essere “educata in un capo di lavoro”. Ora capisci che quello che hai detto non fila? Un’altra cosa: l’indipendentismo non deve essere per forza legato al fatto che in passato una regione era uno stato a sé stante. Dovrebbe bastare la volontà del popolo, a meno che tu – ormai assuefatto da decenni di socialismo reale presente in Italia e in Europa – non abbia una mentalità illiberale. Per quanto mi riguarda, spero vivamente che la Lombardia seceda dal fallito stato italiano: i 60 miliardi annui di residuo fiscale sono una vergogna che nessun residente – che sia nato al nord o al sud – deve tollerare.
basterebbe che il governo di Madrid proibisse al Barcellona calcio di giocare contro squadre della lega spagnola .I catalani allora ci penserebbero 2 volte a fare la indipendenza.
mo mo, tu sei troll del regime e diffondi fake news a favore del regime europeo globalista. Non esistono 3 milioni di elettori contro i catalani. La gente che non è andata a votare semplicemente aveva paura dei massacri che facevano gli spagnoli per le strade, altrimenti sarebbero andati a votare si. Una piccola minoranza avrebbe detto no – ma come nel brexit o come nel caso di trump, nella democrazia vince la maggioranza e la maggioranza dei catalani vuole liberarsi da madrid. Punto. Detto questo, a qualcuno può piacere o non piacere la loro volontà di libertà, referendum ecc. Ma ciò non giustifica per nessuna ragione le violenze bestiali che hanno commesso i militari spagnoli al referendum contro i catalani. La spagna sarà la tomba dell UE se non si da la calmata e se la ue non si rimette la maschera di pacifinti almeno per riparare a posteriori la situazione
Parli senza sapere perché qui è in atto un vero colpo di stato. Perfino i bambini sono discriminati a scuola se non seguono l’indottrinamento indipendentista che gli sciroppano i professori. Il tuo consiglio di andare a Madrid lo stanno già seguendo molte persone esasperate purtroppo
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