Tutto ebbe inizio oltreoceano con E.R. Medici in prima linea negli anni ’90, poi giunsero i tirocinanti di Grey’s Anatomy, ma frattanto, nel 2011, Alessia Gazzola, specializzanda in medicina legale, esordiva nel mondo dell’editoria italiana con L’allieva. In pochi anni cinque romanzi, 400mila copie vendute, traduzioni in diversi paesi europei: così l’anatomopatologa messinese è stata consacrata scrittrice rivelazione grazie ad Alice, protagonista della saga nonché suo alterego curioso quanto imbranato.
A differenza dei “colleghi” americani per Alice Allevi niente bisturi e sale operatorie ma soltanto cadaveri su tavoli autoptici, sui quali rovescia maldestramente indecisioni amorose e curiosità investigative.
Così la Bridget Jones nostrana travestita da Key Scarpetta, che ha appassionato i lettori con le sue disavventure nei seminterrati dell’Istituto di Medicina Legale di Roma, è finita sul piccolo schermo: martedì 27 settembre è partita su RaiUno la fiction tratta dai romanzi di Alessia Gazzola. Sei puntate in cui, con la stessa ironia e leggerezza dei romanzi, L’allieva si barcamena tra sentimenti e primi successi che fanno capolino nonostante la riluttanza dei “capi”.
Il giallo del medical thriller, sotto le algide luci della sala autoptica, si mescola con le nuance rosa del romance coinvolgendo gli spettatori nell’identificazione della causa mortis e della scelta amorosa migliore per Alice. Che pagina dopo pagina, episodio dopo episodio, cresce e diventa un bravo medico legale. Come la sua creatrice, Alessia Gazzola, che per non rompere le tradizioni, nel frattempo, ha portato nuovamente Alice in libreria con Un po’ di follia in primavera (Longanesi, pp. 298, 16.90 euro). Con maggiore sicurezza professionale e sentimentale, ma con la stessa sana follia.











