Marinai e naviganti attraccano a Camogli

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alessandro abba
giorgio alla finestra
Diceva Calvino ne Il barone rampante: “Anche per chi ha passato tutta la vita in mare c’è un’età in cui si sbarca”. E a terra, più precisamente a Camogli, c’è una struttura che accoglie marinai e naviganti, una casa di riposo per gente di mare. Qui, spogliati del loro ruolo – e anche di quell’aura magica e avventurosa che giorgio alla finestrada sempre li accompagna in quanto figura emblematica della Storia e delle storie – vivono i loro giorni pensando solo ai bisogni più immediati, guardando al passato, guardando al mare di baia Paradiso, aspettando, come si aspetta su una nave in rada. Rada è anche il titolo del documentario di Alessandro Abba Legnazzi, che al trentaduesimo Torino Film Festival ha vinto il premio come miglior film nella categoria Italiana Doc.

Il film in 70 minuti di bianco e nero racconta la vita all’interno della casa “G. Bettolo”, storica istituzione della marina mercantile italiana che ospita circa una ventina di marinai in pensione. Alessandro ha scoperto l’esistenza di questo posto casualmente, semplicemente passando per Camogli e, da sempre incuriosito e attratto da quella che è la figura dell’uomo di mare, si è pian piano avvicinato agli abitanti della struttura. Gli si è presentata davanti un’immagine inedita, di uomini vecchi e consumati nel fisico e nell’animo, portatori di una malinconia di fondo. E’ insieme a loro e soprattutto per loro che Alessandro si è messo all’opera creando quello che definisce come il suo “esperimento di cinema condiviso”. L’impegno più grande, infatti, è stato proprio il lavoro di creazione del documentario più che la realizzazione vera e propria, che ha richiesto solo 18 giorni tra giugno e luglio.

renzoIl risultato è un documentario ibrido, quasi la storia della realizzazione di un film vero e proprio, dove le scene reali si alternano con scene di finzione. Sulla pellicola compaiono quindi i 7 marinai che si sono cimentati davanti alle telecamere, il personale della casa di riposo ed anche la troupe che ha ripreso il tutto. Una crew piccolissima che oltre al regista comprendeva solo altre due persone, Matteo Tortone e Alessandro Baltera, mentre al montaggio ha lavorato successivamente Enrico Giovannone. A fine agosto è venuto a mancare Alessandro Baltera, proprio poche settimane dopo aver collaborato alla realizzazione del film, e Alessandro Abba Legnazzi ci ha raccontato che la contentezza per il premio è stata smorzata proprio da questo lutto; la sua vittoria è stata più che giustamente dedicata a questo amico scomparso.