“Il sentiero”. La vita che cambia in un istante

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Il cortometraggio no budget di Adriana De Guilmi e Nicolò Tagliabue.

di Gabriele Lazzaro

Lei, Adriana De Guilmi, è passione per il proprio mestiere, immensa bravura, estrema generosità. La sua carriera la vede dividersi da 40 anni fra teatro, cinema, e tv con uguale successo. Lui, Nicolò Tagliabue, 24 anni, è screenwriter, director, video & sound editor. Schivo, sensibile, di poche parole. Dopo aver frequentato a Firenze il campus di filmmaking della New York Film Academy, si affina in America. Al punto da vincere con il cortometraggio Loyalty and Deception una menzione speciale al New York Short Film Festival 2011, ed essere selezionato per il Festival de Cine Granada. Ed è proprio alla proiezione italiana di quel corto che Adriana gli propone la regia di un cortometraggio scritto da lei stessa. Una storia in cui crede, in cui c’è la parte più nobile di un mestiere che sente essere il suo respiro più vero.

“Il sentiero” è la storia di una donna come tante (Adriana), combattuta fra un forte istinto materno e il dover spronare la figlia (Caterina Luciani) a mettere in valigia la determinazione per rincorrere la propria realizzazione, lontana da lei. Ma le sliding doors della vita possono trasformare un giorno qualunque in un per sempre, ed è quello che succede ad Adriana. L’incontro con tre ragazzi (Tristano Esercizio, Andrea Galbiati e Alberto Baraghini) lascerà una traccia indelebile, violenta, nelle foglie secche di quel sentiero.

Ho voluto raccontare come la vita possa in un solo istante decidere per te, cambiare tutto, farti perdere ogni riferimento. Quella contro la violenza sulle donne è una battaglia che mi sta molto a cuore, e chi come me lavora con le emozioni ha il dovere di portarla avanti”. Di Adriana colpisce la disponibilità con cui mette da sempre la propria esperienza al servizio di giovani come Nicolò, che credono, lavorano, realizzano progetti di qualità, sfidando le politiche del nostro cinema. E tutto rigorosamente no budget.

Il soggetto e la sceneggiatura di Adriana sono sostenuti dall’ottima interpretazione degli attori e dalla regia giovane e d’impatto. La musica di Luca Rungi accompagna le vibrazioni dello spettatore, regalando lacrime trattenute. Il finale assolutamente d’effetto è affidato al silenzio. Per riflettere. E per applaudire l’ottima prova di una bravissima attrice.