“La madre”. Amore puro o amor carnale?

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In primavera uscirà in dvd mentre in questi giorni sta proseguendo la sua avventura all’estero dove, dopo essere stato presentato al Festival du Film Italien di Villerupt, al Rencontres du Cinéma Italien a Toulouse, al Palm Beach International Film Festival e la Tiburon Film Festival di San Francisco, è stato venduto in vari paesi. Una bella carriera, iniziata al festival di Taormina prima dell’uscita estiva nelle sale, per La madre interessante debutto alla regia di Angelo Maresca, fino ad oggi ‘solo’ attore di teatro, cinema e tv, che così porta in giro il suo film liberamente ispirato all’omonimo romanzo di Grazia Deledda, vincitrice del premio Nobel nel 1926.

LAM8Ricorda il regista: “Ho cominciato a leggere il romanzo di Grazia Deledda dopo aver girato il mio primo cortometraggio “Clochard”. Quella lettura per me ha avuto un significato ambivalente, quello di aver assaporato il piacere della letteratura allo stato puro, ma anche l’idea che quello dovesse essere il lungometraggio del mio esordio alla regia”.
Uno degli aspetti interessanti di questa opera prima, scritta dal regista insieme a Dardano Sacchetti, Laura Sabatino e Fabrizio Procaccini, risiede sicuramente nella scelta di aver voluto attualizzare la vicenda ambientandola a Roma ai giorni nostri. Anche se le bellissime location dell’Eur, in particolare la chiesa immaginata all’interno del cosiddetto Colosseo Quadrato, danno al film, grazie anche al lavoro dello scenografo (Massimiliano Nocente) e ai costumi (Andrea Cavalletto), un’atmosfera di racconto senza tempo, metafisico. Dove, al centro di tutto, c’è la storia di un prete, Paolo (interpretato da Stefano Dionisi, preciso come sempre) diviso tra la tensione spirituale e la carne indebolita sia dalla presenza costante e parecchio morbosa della madre (con la felice scelta di Carmen Maura, l’attrice icona di tanti film di Pedro Almodovar che qui parla italiano con il forte accento spagnolo) che quella di Agnese (l’aristocratica Laura Baldi), una bellissima donna di cui si innamora perdutamente. “In mezzo – dice il regista – c’è il dilemma del confine tra il bene e il male, nel senso profondamente cristiano. Qual è l’amore puro, quello spirituale o quello della carne? Questi sono i due grossi interrogativi che sembrano inquietare i personaggi della storia, ma forse anche tutti noi”.