
Nel centenario di Tazio Secchiaroli tra inseguimenti a Via Veneto, set di Cinecittà e Sophia Loren
Roma non dorme mai. E Tazio Secchiaroli (1925-1998) l’ha documentata, immortalata, mitizzata per tutta la vita. A 100 anni dalla sua nascita, la capitale dello stile e del cinema italiano viene celebrata in una città diversa: Milano. TAZIO 100 da Glenda Cinquegrana Art Consulting (fino al 13 dicembre 2025) è una mostra che ripercorre la carriera di uno dei fotografi più iconici del Novecento. Un uomo che non solo ha fondato la fotografia d’assalto – quel genere che ha rivoluzionato il modo di raccontare le star – ma è stato il cronista visivo della Dolce Vita, della Roma che, dalle macerie della guerra, è risorta per diventare capitale mondiale del glamour.
Nato a Centocelle nel 1925, Tazio Secchiaroli è un figura leggendaria. Orfano di padre in adolescenza, lascia gli studi per aiutare la famiglia. Ma la passione per la fotografia lo coglie presto. Diventa “scattino” per le strade di Roma, poi entra alla prestigiosa agenzia V.E.D.O., dove si distingue per la capacità di cogliere l’istantanea quotidiana con un occhio acuto per il dettaglio.
Ma è la metà degli anni Cinquanta a segnare la svolta. Secchiaroli fonda la sua agenzia, Roma’s Press Photo e si lancia nella cronaca della Dolce Vita. Le sue immagini – vivaci, dissacranti, piene di energia – ritraggono le notti esagerate di Via Veneto. È qui che incontra Federico Fellini, che lo sceglie come ispirazione per il personaggio del paparazzo nel suo capolavoro La Dolce Vita (1960). Da quel momento, Secchiaroli abbandona la fotocronaca per diventare fotografo di cinema, immergendosi nei set e nei backstage di Cinecittà.
Dal 1963, diventa il fotografo personale di Sophia Loren, seguendola in tutto il mondo per oltre vent’anni. Ma il suo lavoro non si limita alle star: ritrae registi come Fellini, Antonioni, Pasolini, attori come Marcello Mastroianni, Claudia Cardinale, Brigitte Bardot, e scenografi, catturando l’epopea del cinema italiano nella sua stagione più feconda.
Curata da Glenda Cinquegrana in collaborazione con David Secchiaroli (figlio del fotografo) e Admira, la mostra è un viaggio nel mondo di Secchiaroli, attraverso un nucleo di circa 25 immagini selezionate con cura. È suddivisa in tre sezioni:
Fra inseguimenti, fughe e la Roma della dolce vita
Le immagini che hanno definito un genere. Secchiaroli non era solo un fotografo: era un cacciatore. Le sue foto ritraggono le notti di Via Veneto, gli inseguimenti ai divi, le fughe romantiche. È qui che nasce la fotografia d’assalto, quel mix di tenacia, audacia e talento che ha reso Secchiaroli un pioniere.
Dalla Cardinale alla Bardot, da Fellini a Pasolini
Secchiaroli ha ritratto i miti del cinema italiano e internazionale. Le sue immagini non sono semplici ritratti: sono documenti di un’epoca, in cui la realtà e l’immaginazione si confondono. Qui, il fotografo cattura l’essenza di Claudia Cardinale, l’eleganza di Brigitte Bardot, la maestria di Marcello Mastroianni, e il genio di registi come Federico Fellini, Michelangelo Antonioni e Pier Paolo Pasolini.
Sophia Loren
La storiografia riconosce a Secchiaroli la capacità di allontanarsi dagli schemi della fotografia neorealista. Cresciuto come fotografo di strada, ha capito il potenziale comunicativo delle notti esagerate e fuori dalle regole. Quando si è misurato con il cinema, il suo sguardo si è fatto documentario, epico e intimo. Il racconto della generazione del cinema italiano – quella che ha dato i natali a Cinecittà – è visto sempre in bilico fra realtà e immaginazione. Secchiaroli ne è stato un testimone indispensabile.
TAZIO 100 non è solo una rievocazione: è una celebrazione di un uomo che ha saputo cogliere l’essenza di un’epoca. Un uomo che, partendo dalla strada, è diventato un archivista visivo della storia del cinema e della cultura italiana. Per chi ama la fotografia, il cinema, e la storia di Roma, questa mostra è un appuntamento imperdibile