
“Questa tournée è una maratona un po’ folle”, esordisce scherzando Sylos Labini, “perché con tutte le date che si susseguono ogni giorno in città diverse, a volte rischiamo di andare in scena e non ricordarci quale dei tre personaggi racconteremo”.
Gli Inimitabili della cultura italiana. Giuseppe Mazzini, Gabriele d’Annunzio e Filippo Tommaso Marinetti arrivano al Teatro Manzoni di Milano, dopo il felice debutto a Roma al Teatro Sala Umberto (cui seguirà una tournée in tutta Italia). Lo spettacolo, ideato, diretto e interpretato da Edoardo Sylos Labini (che ha raccontato nel programma recentemente condotto su RaiTre), per la drammaturgia di Angelo Crespi, critico d’arte, saggista e dal gennaio direttore generale della Pinacoteca di Brera, non poteva che essere presentato alla Pinacoteca di Brera, la culla della cultura meneghina.
“Da inizio anno ci siamo aperti alla presentazione di libri e spettacoli, perché Brera non sia più solo un museo ma torni al centro delle dinamiche culturali, non solo di Milano ma di tutta Italia”, ha detto Angelo Crespi, confermando l’ampliamento dello spazio espositivo della della Pinacoteca di Brera con l’apertura di Palazzo Citterio, con opere di artisti del Novecento fra cu la città che sale di Umberto Boccioni, insieme a Marinetti il massimo esponente del Futurismo: data fatidica il 7 dicembre 2024.
A Milano i tre inimitabili hanno vissuto e agito. “Mazzini è protagonista delle Cinque Giornate di Milano, padre dell’Italia repubblicana. d’Annunzio, anche lui legato a Milano inventandosi il nome La Rinascente, è l’inventore del marketing culturale. ll Manifesto del Futurismo scritto da Filippo Tommaso Marinetti e pubblicato nel febbraio 1909, nasce proprio a Milano al numero 23 di Corso Venezia, all’angolo con via Senato“, come ricorda una lapide davanti al palazzo, “il movimento futurista lanciò la sfida al chiaro di luna specchiato nel Naviglio”, ha ricordato Silos Labini. La “Ca’ Rossa” – così chiamata per il colore rosso della facciata – dove poi Marinetti va ad abitare in Corso Venezia 61 d è presto frequentata da letterati, artisti poeti, musicisti, danzatori italiani e stranieri.
Tre italiani unici con le loro vite straordinarie, i loro pensieri, le loro azioni, fatti rivivere in tre atti unici , che saranno messi in scena singolarmente in tre giorni diversi. Si parte il 4 novembre con Gabriele d’Annunzio, il poeta, il soldato, l’amatore che fece della sua vita, un’opera d’arte, tra passioni e gesti eroici. Si prosegue il 2 dicembre con Tommaso Marinetti, fondatore del Futurismo, che “è stata la prima grande Avanguardia a irrompere sulla scena internazionale e distruggere la quiete ottocentesca dell’arte e della letteratura” Infine il 7 gennaio con Giuseppe Mazzini, eroe del Risorgimento, esule per tutta la vita, padre della Patria, “ispiratore di quella agognata Repubblica che sarebbe venuta alla luce più di settanta anni dopo la sua morte”. Date non casuali: festa delle Forze Armate, anniversario dell’ottantesimo anniversario della morte del padre del Futurismo, anniversario della nascita del fondatore della Giovine Italia.
Un format che poggia sull’abilità attoriale di Sylos Labini ora narratore, intervistatore o attore, tra documentario storico e interpretazione teatrale, letture e il supporto di interviste a familiari e storici . Una trilogia pop la definisce Sylos Labini, “perché la nostra cultura, deve essere popolare, accessibile a tutti, con un linguaggio accattivante per dare modo a tutti di comprenderli, riscoprirli o conoscere“. Scandita dalle musiche originali del maestro Sergio Colicchio (spaziando dalla classica al jazz, da Scarlatti alla musica partenopea) e sottolineata dalle sculture di colori sgargianti e di luce al neon di Marco Lodola, uno degli artisti più importanti della scena dell’arte contemporanea, fra i fondatori del movimento Nuovo Futurismo. “Questo progetto ci permette di ricordare tre figure straordinarie della nostra storia che hanno tracciato un solco fondamentale nel nostro patrimonio culturale e civile. Uomini coraggiosi, innovatori e visionari che hanno contributo a costruire l’immaginario culturale del nostro Paese e che restano un importante lascito per i nostri ragazzi”, ha affermato Francesca Caruso, Assessore alla Cultura della Regione Lombardia che nella serata del 4 novembre consegnerà al nipote di Gabriele d’Annunzio, Federico, e in quella del 2 dicembre (80 anni dalla morte di Marinetti) a Francesca Barbi Marinetti, nipote del fondatore del futurismo, un’opera d’arte creata da Marco Lodola.
“Il mio obiettivo, ha esordito Sylos Labini, è sempre stato quello di andare alla scoperta delle nostre radici, di valorizzare la nostra cultura. Ci siamo vergognati per troppi anni degli eroi e dei grandi personaggi che hanno fatto la storia d’Italia, invece ne abbiamo tanti da poter fare veramente un filone di Inimitabili“, ha aggiunto Sylos Labini. Saranno raccontati aneddoti mai narrati, che restituiranno verità alla storia. ” Sfateremo il tabù che vuole d’Annunzio fascista; parleremo di Marinetti che si oppose al nazismo con una manifestazione contro Hitler nel 1938 al Teatro delle Arti”, ha sottolineato Sylos Labini. “Bisogna studiare e approfondire davvero la storia, senza la consueta paura che parlando di un personaggio o di un altro si appoggi la destra o la sinistra. Questi personaggi appartengono a tutti gli italiani, al di là degli schieramenti politici“.
“Inimitabili è molto più di uno spettacolo è un ponte fra passato e futuro, un’opportunità unica per infondere nei giovani la consapevolezza di essere eredi di un patrimonio culturale straordinario“, ha dichiarato dice Marco Giorgetti, direttore del Teatro della Toscana durante la conferenza stampa. “ Talvolta abbiamo difficoltà a divulgare la storia e la cultura italiane, riuscire a farlo ai tempi degli smartphone, che riducono sempre senza approfondire, ci inorgoglisce ancora di più. Questo è un punto di partenza per un discorso che sicuramente avrà un futuro, ripartendo proprio da Milano”. Il plauso arriva anche da Francesca Barbi Marinetti, nipote del celebre nonno, critica d’arte e curatrice di mostre. “Questo spettacolo fa riflettere sul valore della cultura, e senza una retorica pesante, che torna quasi sempre quando si ricordano quelle epoche straordinarie , per ricordarci che l’arte è motore prefiguratore del nuovo che avanza. ll Futurismo poneva l’accento su tutto ciò che era nuovo, dinamico, in eterno movimento. Questa è la lezione più forte che ci ha lasciato Marinetti. Sicuramente questo è uno spettacolo che piacerà molto ai giovani, anzi, aggiungerei di più: secondo me è uno spettacolo da mostrare ai giovani perché non si adagino alla ricerca di una comfort zone, ma guardino con fiducia nelle possibilità offerte dal futuro“. Nelle serate di programmazione degli spettacoli, il pubblico riceverà un libretto con i testi integrali e le foto, mentre il 4 novembre, Festa delle Forze Armate, agli spettatori verrà donato il fumetto sulla vita di D’Annunzio con la prefazione del presidente del Vittoriale degli Italiani, Giordano Bruno Guerri. Nella serata del 7 gennaio 2025, sarà disponibile l’audiobook ‘Disco Risorgimento’, scaricabile tramite QRcode.
E non finisce qui. Sylos Labini sta pensando a una seconda serie. “Ci sono tanti altri personaggi che mi piacerebbe raccontare“, confida a Il Giornale OFF. “Per esempio Pirandello e Pasolini e una donna inimitabile: Oriana Fallaci“.










