A Roma una sontuosa residenza d’artista si trasforma nell’habitat ideale per “Scrivere con la luce”. Dal 18 settembre scorso sino al prossimo 1 novembre, Vittorio Storaro, già tre volte Premio Oscar per “Apocalypse Now”, “Reds” e “L’ultimo imperatore”, è in mostra con 70 opere su “cavalletti luminosi” – tra cui 50 cine-fotografie originali e 20 riproduzioni su tela dei principali dipinti- a Palazzo Merulana. Uno dei maggiori autori della nostra cinematografia celebra 50 anni di carriera nelle arti figurative in un percorso espositivo, unico nel suo genere, nato grazie alla sinergia con Beliving. La società, specializzata nella consulenza immobiliare e nell’intermediazione internazionale, è attiva da alcuni anni nella promozione dei talenti, dedicandosi con passione all’universo artistico di cui si fa portavoce tramite iniziative culturali che scardinano gli schemi convenzionali con un approccio innovativo al sistema: la casa pensata come “un contenitore d’arte” e non più solo una semplice dimora, proprio perché il connubio creatività e comfort abitativo è imprescindibile per dare vita a pitture, sculture, installazioni che impreziosiscono gli spazi privati arricchendoli di bellezza. L’expo “Vittorio Storaro: Scrivere con la luce” nasce dalla collaborazione di Beliving, che ne è partner, con lo storico palazzo capitolino -oggi sede museale-, realizzata e promossa da Storaro Art. “Ringraziamo Vittorio Storaro, grande artista dei nostri tempi, per averci coinvolto in questo eccezionale progetto creativo e siamo onorati di potere contribuire all’edizione romana della mostra per rendere il giusto omaggio ai 50 anni di carriera del Maestro”, ha commentato Danilo Orlando, founder di Beliving, gruppo multilingue che conosce le complessità del mercato italiano ed il contesto globale relativo agli investimenti esteri, al “buying & selling”, alle locazioni, al property e search management. Sino alle valutazioni e alla commercializzazione di nuove costruzioni. La sua mission è però diversa dalle altre compagnie: associato di Savills, uno dei più importanti real estate group al mondo, investe e promuove l’arte in tutte le sue manifestazioni e forme, instaurando con essa un legame forte e solido. Nella Città Eterna, in occasione dell’ottantesimo compleanno di Storaro, pluripremiato direttore della fotografia che ha lavorato con registi del calibro di Francis Ford Coppola, Warren Beatty e Bernardo Bertolucci, il percorso racconta con immagini iconiche, simbolo del grande schermo, “la storia in movimento” del maestro, che a luglio si è aggiudicato il Nastro d’Oro alla 74esima edizione dei Nastri d’Argento. L’autore si presenta in una veste inedita, principalmente come fotografo e voce narrante di scatti senza tempo che rileggono l’alfabeto e i linguaggi ottici dei frame di celluloide in quasi 40 film che accompagnano la sua lunga attività dietro l’obiettivo. “Quando sono arrivato ad un momento di crescita, ho visto come era possibile esprimermi in fotografia con un senso cinematografico, ovvero unendo più di un’immagine – fa sapere Storaro – in quanto la fotografia è espressione in una singola immagine, come la pittura. La cinematografia è invece un’espressione in immagini multiple. Questa, quindi, non è solo una mostra fotografica ma in realtà un’esposizione di varie forme di arte: la scrittura, perché tutto parte da una storia, la fotografia pura, la cinematografia”. Fra tecnica e storytelling, una promenade visiva dalla doppia anima che completa il progetto “Scrivere con la Luce”, iniziato con la pubblicazione dei tre volumi “La luce”, “I colori”, “Gli elementi”: un’accurata e puntuale ricerca filosofica e pittorica, da cui si è lasciato ispirare nell’ideazione “luministica”, che ha un fascino teatrale, delle pellicole autoriali realizzate. Qualche tempo fa, inoltre, il photography director acclamato da Hollywood è stato lo special guest, così come lo storico e critico Vittorio Sgarbi, del complesso residenziale di lusso “Monticello”, di cui Beliving cura la compravendita. Per l’inaugurazione, Sgarbi regalò una lectio magistralis coinvolgendo appassionati e curiosi in attesa dell’opening.
LE INTERVISTE OFF
Dipingere l’inganno: Stefano Abbiati e la bellezza delle immagini sbagliate
Il pittore Stefano Abbiati racconta la sua ricerca tra social media, materia e metaverità: quando l’errore diventa bellezza
Non gli va bene nemmeno la Venezi alla Fenice
Neanche il tempo di nominare Beatrice Venezi ai vertici del Teatro La Fenice di Venezia (incarico che eserciterà fra un anno) e i sindacati insorgono
Nazzareno Guglielmi: tra fede, ferro e ceramica
Dalla Via Crucis “Di terra e di ferro” alle installazioni nei luoghi sacri, tra arte, spiritualità e ricerca contemporanea
“Andamento lento” non si ferma: Tullio De Piscopo tra jazz e...
Tullio De Piscopo racconta 50 anni di musica: da Pino Daniele a Sanremo, dal jazz a “Andamento lento”.
LA RETE DI #CULTURAIDENTITÀ
Il 14 ottobre ad Ascoli “Indagine sulla Bellezza” con Sylos Labini
I Musei Civici di Ascoli Piceno, città identitaria, continuano a proporsi come luogo d’incontro e di dialogo tra diversi punti di vista per sperimentare...
Pasolini che nessuno vi racconta in edicola con CulturaIdentità
Ci sono pochi personaggi che a cinquant’anni dalla loro morte sono assolutamente attuali. Pier Paolo Pasolini è uno di questi, come cronaca e storia...
Non gli va bene nemmeno la Venezi alla Fenice
Neanche il tempo di nominare Beatrice Venezi ai vertici del Teatro La Fenice di Venezia (incarico che eserciterà fra un anno) e i sindacati insorgono
“Andamento lento” non si ferma: Tullio De Piscopo tra jazz e...
Tullio De Piscopo racconta 50 anni di musica: da Pino Daniele a Sanremo, dal jazz a “Andamento lento”.