È un artista autodidatta, a dimostrazione che non necessariamente il valore provenga dalla studio accademico. Riccardo Quercioni, in arte Rique, è un pittore di Arezzo, che negli ultimi tempi sta trasformando quella che è sempre stata la sua passione, e anche un’esigenza indispensabile per esprimere la sua interiorità, in un’attività professionale. Era già evidente la qualità delle sue opere, prima che il prestigioso Gateway art center di New York lo contattasse per chiedergli la sua opera Le scarpe vecchie per poterla esporre, cosa poi concretamente avvenuta nel corso del 2016.
Parlando di Quercioni, non si può non notare un chiaro interesse espressionistico, che lo stesso autore non nasconde, citando tra i suoi mentori artisti quali Munch, Hopper, Bacon, solo per fare alcuni nomi. Troviamo colori forti e forme stilizzate e deformate, che guardandole non possono che toccare le nostre emozioni e i nostri sentimenti. Il pittore con le sue opere riesce a fare quello che nell’Arte è più importante: scuotere lo spettatore, porlo di fronte a un confronto con le sue stesse percezioni e per fare questo vengono proposti soggetti differenti e variegati. La donna si trova spesso in queste tele, donna che, nonostante l’irregolarità stilistica tramite la quale viene dipinta, non perde mai la sua sensualità e la sua carica erotica, che si pone come sensazione principale che domina i dipinti. Vi sono poi ritratti, paesaggi, navi, pugili, mani e anche soggetti sacri. Quercioni dipinge sia il sacro che il profano con la stessa potenza espressiva, suscitando in coloro che ammirano questi lavori emozioni differenti a seconda delle tematiche
raffigurate. Molto rappresentata è anche l’effusione amorosa, dove chi guarda può assaporarsi dell’intensa passione espressa dai personaggi, che, completamente ignari della presenza esterna, si concedono alla piena intimità.
Si tratta di opere dipinte con dei raffinati acrilici olandesi, che si presentano sulla tela molto simili all’olio e che quindi non sono contraddistinti dalla freddezza che spesso si ravvisa in questa tecnica, ma, anzi, mostrano la loro capacità di esprimersi in modo caldo ed emotivo. I toni si manifestano a volte con la tinta unita, come, solo per fare un esempio, si riscontra su Gli scogli, a volte invece sfumati, come accade nella bellissima Ofelia, venendo così usati diversamente a seconda dei contesti, senza mai lasciare da parte la loro straordinaria natura evocativa.
Quercioni è la prova che passione, vocazione e dedizione sono le armi per giungere a una propria cifra interpretativa e tecnica, senza l’obbligato bisogno allo studio accademico, arrivando così alla realizzazione di un sogno e scuotendo l’emozione dello spettatore.












