Un trio d’eccezione – la voce narrante di Alessandro Baricco e due giganti della musica come Stefano Bollani e Enrico Rava – ha incantato Santa Cecilia ripercorrendo alcuni dei passi più potenti di Novecento, in un dialogo costante tra musica e parole di grande impatto.
Una sala gremita e un silenzio quasi religioso hanno accolto il 16 settembre scorso nella sala Santa Cecilia dell’Auditorium Parco della Musica uno degli eventi più attesi della 40° edizione del RomaEuropa Festival: “Novecento: il duello”. Alessandro Baricco con Stefano Bollani ha portato in scena uno spettacolo inedito nato tra le righe di ‘Novecento’. La voce narrante di quello che è considerato uno dei più versatili scrittori contemporanei e il ‘gigante’ del pianoforte, hanno riportato in vita la magia del monologo più celebre dello scrittore torinese che molti hanno conosciuto e amato anche grazie al grande schermo, con il celebre film di Giuseppe Tornatore, “La leggenda del pianista sull’oceano”.
L’evento, ben più di un classico reading, è stato un’immersione totale nel mito del pianista Novecento, curioso ed eclettico, nato e vissuto sul Virginian, che ha imparato a conoscere il mondo e a raccontarlo attraverso i tasti bianchi e neri. Baricco ha offerto una performance intensa, ripercorrendo la storia del protagonista con la sua prosa ipnotica e poetica, capace di rendere visibili gli oceani e le tempeste che Novecento osservava dal transatlantico.
Il cuore pulsante della serata è stato il leggendario “duello” musicale. L’incontro-scontro tra Novecento e il presunto inventore del jazz, l’americano Jelly Roll Morton, ha preso forma sotto le sapienti mani di Bollani che, con il suo tocco virtuoso e la sua inesauribile creatività, è riuscito a restituire l’aggressività irosa di Morton e il fragore e la purezza della musica di Novecento, fatta di “tutta la musica del mondo”.
Ad arricchire il tutto un altro momento toccante della narrazione: il saluto finale del trombettista dell’orchestra del Virginian che dopo 6 anni trascorsi a bordo decide di abbandonare la nave. Un momento emotivamente toccante, reso tale dall’alternarsi di note e silenzi. Enrico Rava, una delle figure più autorevoli del jazz internazionale, ha saputo trasformare il suo strumento in una vera e propria voce narrante, alternando momenti di melodia jazz pura a note che sembravano quasi sospese nel tempo, rispondendo e dialogando con il pianoforte di Bollani, dando vita ad un’alchimia artistica emozionante e coinvolgente.
Il risultato è stato un’improvvisazione a tre voci, un’emozione palpabile che ha confermato come la storia di Novecento sia ancora capace di toccare le corde più profonde del pubblico, specialmente quando a darle vita sono artisti del calibro di Baricco, Bollani e Rava.











