Un raffinato dettaglio disegnato da Carlo Scarpa molto tempo fa diventa l’elemento identitario di un nuovo scalda-accappatoio. La collaborazione tra Antrax IT e Dante O. Benini dà vita a un gioco originale di contaminazioni e di trasversalità progettuali, in pieno spirito contemporaneo
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Il design della nostra epoca si apre a strade inconsuete e, per questo, imprevedibili. In base a meccanismi di ri-combinazione genetica, a volte basta recuperare il frammento di “qualcosa” che già esiste per generare un’idea (e un prodotto, nella fattispecie) del tutto innovativo.
È questa, in sintesi, la genesi del nuovo accessorio scaldante nato dalla collaborazione tra Antrax IT e Dante O. Benini, che replica un particolare tecnico disegnato da Carlo Scarpa e da lui impiegato in numerose opere. Il tema di ispirazione è un gocciolatoio, che il maestro veneziano aveva concepito minuziosamente per far sì che l’acqua piovana sui davanzali non si riversasse sulle facciate degli edifici. Nella collezione Carlo – così battezzata in omaggio all’architetto – esso viene interpretato come coronamento di un tubolare verticale scaldante, con diametro di 35 mm, da poter utilizzare a integrazione di altri sistemi di riscaldamento. Il dettaglio è in acciaio inox satinato e la lavorazione con taglio a laser crea un’incisione che permette di inclinare una parte del profilato metallico e di ottenere così un pratico gancio sul quale appendere accappatoi, teli o abiti.
L’identità del nuovo scalda-accappatoio di Antrax IT deriva da un preciso dettaglio progettuale applicato all’architettura, ma è capace di dar vita a un individuo tecnico del tutto rivoluzionario. È bastato un brillante transfert creativo per fornire una nuova performance funzionale – ma anche linguistica, a dire il vero – all’ambiente bagno, che dagli anni ‘90 recepisce soluzioni innovative per tutte le tipologie di apparecchi che lo corredano.
Nonostante la sua marcata tecnicità, lo scalda-accappatoio Carlo rappresenta per Benini un momento di verifica culturale e identitaria. Ricordiamo che l’architetto milanese ha lavorato per lungo tempo con Scarpa a Venezia, assorbendone un sapere costruttivo e “filosofico” del tutto unico nella cultura del progetto italiana del dopoguerra. Lo stesso progettista, che ha disegnato il prodotto in collaborazione con Andrea Crosetta, ricorda che «il lavoro di Carlo Scarpa, con la sua capacità di progettare su misura il singolo elemento, anche apparentemente ininfluente, è sempre stato affascinante. Per tutto il tempo del mio percorso con Lui, durato molti anni, ho assimilato ogni sua espressione, ogni suo metodo invadendo la sua sensibilità e cercando “invano” di appropriarmene. Con Carlo, mi sono impadronito rispettosamente e con profondo sentimento di un suo dettaglio, mantenendone la forma ma cambiandone completamente il significato».
Se Carlo Scarpa ha arricchito il Veneto di una notevolissima quantità di preziose opere, non poteva che essere un’azienda veneta (trevigiana, per la precisione) a chiudere questo circuito virtuoso: da quasi un trentennio Antrax IT fa evolvere il settore dei radiatori con proposte dal carattere forte, talvolta audace, trasformando l’elemento radiante in un vero e proprio elemento d’arredo dal sapore contemporaneo, dall’immagine essenziale ma tutt’altro che neutrale.
Per quel che riguarda le soluzioni costruttive e tecniche, Dante O. Benini precisa che «una delle caratteristiche dell’opera di Carlo Scarpa, ripresa in questo prodotto, era poi saper creare continuamente accostamenti tra legno, cemento, bronzo, vetro, marmo e ferro. Al di là della riproposizione del dettaglio, la nuova gamma richiama quindi la poesia delle finiture che è alla base delle sue architetture». In particolare, la fisionomia di Carlo si basa su un dualismo materico tra il particolare in acciaio inox satinato e il corpo del tubolare scaldante, in alluminio 100% riciclabile, disponibile nelle oltre 200 colorazioni a catalogo tra verniciature goffrate, lucide e opache.
Carlo è a tutti gli effetti un elegante oggetto d’arredo in versione esclusivamente elettrica, a basso consumo (35W), utilizzabile singolarmente o in composizioni di più pezzi, con sottile blocco di fissaggio rettangolare che ne garantisce l’attacco a muro e include un pulsante on/off, per attivarne il funzionamento a seconda delle necessità. L’alimentazione può essere celata o tramite cavo, posto dalla parte inferiore del fissaggio, con collegamento diretto a una presa. Ideale per essere installato in ambienti bagno, spa e piscina, ma anche living o notte grazie alla sua estetica essenziale, Carlo è completato da un modello complementare, Tina, che ne mantiene tutte le funzionalità, le prestazioni e le possibilità di personalizzazione. Qui non è previsto l’inserimento del dettaglio riferito al grande maestro di architettura, che viene invece sostituito da due sottili terminali cilindrici dello spessore di 1 cm, sempre in acciaio inox.












