Abbattere il conformismo: il primo film sulla musica sperimentale italiana

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Il conformismo deve deflagrare. La conformità appiattisce l’elettroencefalogramma, standardizza, massifica. Lentamente distrugge la qualità, la personalità, la capacità di diversificare e quindi di scegliere. Una condizione generale che coccola i codardi, che rassicura chi non possiede fantasia e talento, promuove i più a scapito di quei pochi che, ancora oggi, hanno necessità di sperimentare per interpretare il tempo, per generare un’eredità da consegnare: per essere avanguardia. Nelle arti il conformismo impera, in musica, nell’era marcescente dei Talent, ancor più. Esso alliscia la superficie del tempo e dell’espressione, la rende tutta uguale. C’è necessità di incidere dei solchi, profondi, visibili che caratterizzino l’omogeneità, che rimangano nel tempo: dei Solchi Sperimentali.

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Antonello Cresti ha girato l’Italia per farlo. E c’è riuscito, confezionando egregiamente – insieme al regista Paolo Paladino, all’editore, Marco Refe e al tecnico, Luigi Maria Mennella – il primo film sulla musica sperimentale italiana, Solchi Sperimentali Italia – The movie: “un invito alla ricerca del nostro patrimonio musicale, che è anche un invito a non fermarsi di fronte alla superficie delle cose, per elevarsi dai conflitti e dalla banalità del presente”. Circuit Bending, Industrial, Avantgarde, Progressive e così via. Strumenti, suoni, visioni. Creatività, provocazione.

L’opera – 90 minuti di Dvd, più un secondo con interviste e performance di quasi 200 artisti – trae origine dal libro Solchi Sperimentali Italia” pubblicato da Crac Edizioni nel 2015. Un lavoro che passa in rassegna cinquant’anni di “musiche altre”, dagli anni sessanta ad oggi; un pretesto per operare nel presente e tentare di promuovere i tesori dell’underground musicale del nostro paese.

Un’iniziativa che si nutre di sostegni: “La campagna di crowdfunding è nel nostro caso essenziale per la realizzazione finale del progetto: molti investimenti in termini di lavoro sono già stati realizzati, ma la produzione finale del film e del supporto sul quale sarà distribuito ha bisogno di un sostegno senza il quale non potremmo terminare un progetto iniziato e sul quale crediamo fermamente”