Pellegatta: vita, sogni e speranze di una busker con la laurea

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pellegatta-tre-minuti-di-sbagli-cd-coverE’ in un caffè bistrot di Milano, nel cosiddetto quartiere Chinatown, che tutto è iniziato per Pellegatta, all’anagrafe Manuela Pellegatta. Nata a Garbagnate Milanese e cresciuta ad Arese, da piccola prende lezioni di piano e flauto traverso per poi avvicinarsi da autodidatta anche alla chitarra, al basso e all’armonica. A quindici anni suona in alcuni gruppi giovanili. Nel 2002 frequenta la Scuola di Scenografia presso l’Accademia di Belle Arti di Brera, ma l’attrazione irresistibile per il palcoscenico la conduce alla recitazione.

Dopo un anno qualcosa si rompe: taglia con l’arte e la musica, si trasferisce a Milano, si iscrive a Giurisprudenza e per pagarsi gli studi inizia a lavorare come commessa. «L’esame di medicina legale è stato un campanello d’allarme, il momento in cui ho capito che stavo percorrendo una strada distante da quella che davvero volevo» spiega Pellegatta.  Così, dopo aver conseguito la laurea, riparte di nuovo da zero in un locale della zona cinese di Milano, al civico 29 di via Lomazzo. «Lì prendevo ispirazione, ho cominciato a scrivere. Purtroppo quel locale oggi non c’è più, quando ha chiuso mi sono spostata nei luoghi pubblici, quelli che definisco “i non luoghi”, che tutti attraversano di passaggio». Con la sua chitarra e l’inseparabile cappello («ne ho una collezione, oltre ad essere l’emblema dell’arte di strada il cappello mi aiuta ad esorcizzare la mia timidezza, un po’ come la penna per Dumbo») l’artista milanese è andata alla conquista del distratto e frettoloso popolo metropolitano. «Porto la mia musica dove non è facile staccare la testa dai propri problemi». Una bella sfida che la busker ha vinto grazie alla sua forza comunicativa, alla capacità di stabilire un contatto empatico con chi la circonda.

«Le persone si avvicinano e mi regalano energia in un scambio reciproco» commenta. Un giorno si è fermato ad ascoltarla anche il regista Amin Wahidi, che ha deciso di realizzare un documentario sulla sua storia filmandola ovunque, mentre è in auto che guida o sul suo palcoscenico urbano che canta. Usciràpellegatta nel 2017 e si chiamerà Milestone, lo step fondamentale della propria vita. Il suo traguardo Pellegatta l’ha raggiunto quest’anno. E’ Tre minuti di sbagli (Adesiva Discografica/Self), album d’esordio prodotto da Paolo Iafelice (già al lavoro con Fabrizio De André, Ligabue, Fiorella Mannoia). Dieci i brani contenuti, in cui la cantautrice fotografa la sua quotidianità e racconta di incontri voluti e inaspettati con un pop-folk semplice e fresco. «E’ il riassunto del mio modo di vedere le cose, delle virate che consideravo errori; ma invito tutti ad andare controcorrente per commettere degli sbagli bellissimi». E ora che ha trovato finalmente la sua strada, Pellegatta non vuole fare altro che proseguire a camminare nella giusta direzione. «Sto vivendo un sogno, ma rimango con i piedi ben piantati a terra per continuare a viverlo. Mi auguro di avere la possibilità di crescere professionalmente, magari di collaborare con grandi artisti e di viaggiare tramite la musica»