Le bambole assassine di Nimoe

0
luxury
Nimoe Constantine – Luxury

Seducenti e sensuali, crudeli e inquietanti ma al contempo sottomesse ed espressive nella loro immobilità. Ecco come appaiono le bambole di Nimoe Constantine nella sua suggestiva galleria di immagini su Flickr. Avatar fotografati in Second Life che si offrono voluttuosamente agli sguardi provocando virtuali turbamenti.
Le fotografie di Nimoe sono prevalentemente ambientate nel mondo del Fantasy che in Second Life è assai esteso nei giochi di ruolo di Gor, un territorio in cui la cultura ruota attorno ai romanzi di John Norman Gor. Il concetto di fondo è che il ruolo di schiava agevoli il benessere femminile e, come spiega lo scrittore, prima tramite Tarl Cabot e poi nei suoi saggi, le donne possono provare il vero piacere solo se terrorizzate e sottomesse dal maschio. Tuttavia le bambole di Nimoe impugnano armi di ogni genere, sono minacciose e aggressive ma sanno stare sulla difensiva, sono diffidenti.

“Lo stile che prediligo è il fantasy warrior, ma se sono ispirata anche il “dolce e carino” mi sembra interessante”, ci rivela Nimoe Constantine. “Da quando sono entrata in Second Life mi sono divertita a vestire la pupazzetta da fata o da strega e ho potuto valutare come la percentuale Fantasy sia schiacciante rispetto a quella normale. Non solo Gor, ma altri ambienti fantasy evocano Il Signore degli anelli, Il Trono di Spade e altri classici. Non c’è dubbio che, nel mondo virtuale, il genere fantasy, abiti e accessori di ogni tipo, venda di più”.
E ci fa l’esempio di come un gioiello normale venda assai meno di una corona medioevale.
L’idea di lavorare come fotografa per elaborare un’idea esprimendo un concetto s’è fatta strada durante il suo percorso nel mondo virtuale.
“Il primo anno in Second Life, il 2007, è stato terribilmente bello. E’ stato quello della scoperta” ci rivela Nimoe. “Amori e litigate virtuali erano all’ordine del giorno. Poi ho avuto un’illuminazione e ho deciso di smetterla con quelle modalità. I miei comportamenti mi avevano fatto comprendere che stavo fuggendo dalla realtà e capivo che non andava bene. Se mi ero innamorata in Second Life era accaduto perchè la mia real life non funzionava e avevo fatto un utilizzo distorto del mezzo. Perciò ho deciso di cambiare strada concretizzando qualcosa che mi appassionava realmente”.

nimazhat
Nimoe Constantine – Azoury: Salomé Hat

Così della sua passione per la fotografia ne ha fatto un mestiere. Pur amando la paesaggistica di Second Life, ha cominciato a dirottare il suo obiettivo verso i ritratti a causa di una connessione non sufficientemente potente e in poco tempo sono cominciate ad arrivarle richieste da parte di clienti che avevano bisogno di foto personalizzate.
“Da tre anni lavoro con una clientela eterogenea”, ci racconta Nimoe. “Alcune chiedono fotografie per i casting dei brand importanti che fanno provini, come nella “real life”, per trovare le modelle che indossino le loro creazioni allo scopo di promuoverle. Altre mi commissionano foto solo per la curiosità di vedere come trasformo i loro outfit. Inoltre eseguo foto per alcuni brand, tra cui Astralia, e per vari magazine, tra cui Fashion Teller che promuove designer di talento, modelli e fotografi in maniera no profit solo per il gusto di conservare nel tempo le migliori creazioni”.

Come abbiamo già detto sulle pagine di questo giornale, i lavori creativi in Second Life offrono prospettive serie di guadagno e Nimoe ci conferma di conoscere persone che in un mese di lavoro nel mondo virtuale guadagnano quattro volte tanto una persona che fa un normale lavoro nella vita reale.
“I numeri parlano chiaro”, afferma la fotografa. “Se sai fare un buon marketing hai un ritorno notevole nel mondo reale, porti a casa soldi veri e non virtuali. Inoltre fai qualcosa che ti piace. Il mio lavoro lo considero un hobby perchè mi fa ancora felice, altrimenti non avrei motivo di restare confinata inworld”.

Nimoe Constantine ha trentadue anni, è veneta “di nascita e cuore” e attualmente vive a Reggio Emilia. Ci rivela che nella vita reale è l’opposto della sua “pupazza”: è bionda, posata, alta. Tutto il contrario del suo avatar che invece è minutina, mora e… vola!
Prima di cominciare l’avventura nel mondo virtuale ha fatto la parrucchiera, un mestiere che amava molto e che svolgeva ad alti livelli lavorando in splendidi saloni affrescati. A causa di una frattura al gomito è stata costretta a smettere, ma inventandosi questo lavoro in Second Life è riuscita a non perdere la sua creatività.

nimreal
Nimoe Constantine – Secret Dreams

“Oggi posso permettermi d’investire del tempo in Second Life, perciò lo faccio fruttare”, conclude Nimoe.  Ed è qui che si trasforma in warrior, sfoderando quella grinta che trasferisce poi alle sue bambole fantasy. Che per quanto sottomesse possano sembrare hanno artigli affilati da poter estrarre in qualunque momento.
Il Fantasy fotografico è un genere che spesso rischia di scivolare nel kitsch a causa dei troppi orpelli indossati dal soggetto o da ambientazioni eccessivamente ricche, ma Nimoe Constantine è riuscita a trovare un equilibrio tra eleganza e artificio conferendo alle sue figure una classe raramente reperibile altrove. Verificatelo voi stessi sfogliando le sue foto QUI.