Oltre le polemiche, Inseguendo Einaudi e Yann Tiersen
di Grazia Sambruna
Gli uomini preferiscono le bionde, ma le bionde, a volte, sposano i pianoforti. È una questione di passione, di quel tipo di Romanticismo che porta una venticinquenne come la biondissima Giulia Mazzoni a prediligere appuntamenti a lume di candela con Chopin e Debussy. E le succede da sempre, da quando, in quinta elementare, sentì da lontano il suono di un pianoforte e vi si avvicinò incuriosita dalla melodia. Non poteva sapere che quella curiosità non l’avrebbe più abbandonata. Studio accademico, divertissment, fatica, gioco. Per Giulia suonare significa tutto questo. Per alcuni, forse troppi, dovrebbe appendere i tasti al chiodo e limitarsi ad essere, felicemente, bionda.
“Giocando coi bottoni” non è solo il titolo del suo disco, ma una vera e propria filosofia: Giulia vive sulle nuvole, come spesso le rimproverano i suoi genitori, e si perde tra le note di quei tasti che, a mo’ di bottoni bianchi e neri, ornano le sua creatività, il suo vestito musicale. Gioca con le note, si diverte. E non sempre il gioco è bello quando dura poco. Anche se sono nati gruppi su Facebook che, al grido di “Fermiamo Giulia Mazzoni”, vorrebbero spegnere la sua “Piccola Luce”.
“Dopo Allevi, un altro spudorato insulto alla Musica!”, “Una vergogna tutta italiana!”, “Non sa suonare!”, queste sono solo alcune delle critiche mosse a Giulia da quasi trecento amanti del punto esclamativo multiplo. Le argomentazioni dei suoi detrattori sono varie e più o meno convincenti, ma trascurano un piccolo, fondamentale dettaglio: dove c’è passione, non c’è dolo. Poi, bene o male purché se ne parli, naturalmente. Ma ciò che stupisce è l’accanimento verso una ragazza di venticinque anni che fa semplicemente ciò che si sente chiamata a fare da quando era in quinta elementare: suonare. Senza curarsi del “Where and When?”.
Ma Giulia, viso e grinta a là Emma Marrone, continua per la sua strada inseguendo Einaudi e Yann Tiersen, forte di quei tasti bianchi e neri che si è scelta per veri Amici e che la spingono a non dar peso alle critiche, proprio come Giovanni Allevi, seppur indirettamente, le ha insegnato. Dove la porterà tutto questo? Fosse anche in camera sua, seduta al pianoforte, non sarebbe certo un problema. Vivere sulle nuvole ha i suoi vantaggi che, spesso, chi ha i piedi troppo radicati qui sulla Terra, non può capire. E adesso musica.
08.05.2014











