Arrivano da “Amici” i Carboidrati del folk rock

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Folk rock all’italiana. Anzi, alla calabrese. E’ la musica dei Carboidrati, band che attinge a piene mani alle sonorità della tradizione popolare. Prima ancora che musicisti, i Carboidrati sono parenti ed amici. L’idea nasce tra il 2006 ed il 2007 da due cugini, Pasquale e Pietro Sculco. Le prime note vengono fuori a livello familiare ed amatoriale. Poi, con il tempo, a Pasquale, il frontaman, e Pietro, il chitarrista, si aggiungono Antonio Sessa (basso e voce), Federico Vaccaro (fisarmonica), Giuseppe Giardino (batteria), Leonardo Carluccio (tastiera). Il gruppo cresce e si fa le ossa tra locali, matrimoni, feste di piazza e concorsi, fino all’opportunità, arrivata con Amici, di farsi conoscere da quell’ampio pubblico che solo la tv raduna. E’ il 2014. «Facciamo quello che sappiamo fare» dice Pasquale ai suoi musicisti, invitandoli a presentarsi ai casting del programma con dei brani nel loro dialetto. A due provini seguono sei mesi di silenzio, poi la chiamata e l’ingresso nella scuola messa in piedi dalla De Filippi. «È stata l’esperienza più forte, come per un calciatore la serie A per i ritmi, il modo di lavorare, le persone che incontri. Non è che tutti i giorni ti capita di suonare davanti a Robert De Niro che ti fa i complimenti» racconta Pasquale. Promossi al serale per primi, vengono inaspettatamente e “stranamente” eliminati. «La storia è minuziosa, ammetto che non ci ho capito granché, non lo so perché ci hanno cacciato. La cosa fondamentale è andare avanti ed è quello che abbiamo fatto grazie ad Enzo Longobardi e Adriano Pennino, che ha prodotto il nostro primo disco». Con un nuovo batterista, Pierpaolo Gangale, la formazione post-Amici (che si è avvalsa anche di Marco Petriaggi) ha infatti lanciato Anche se qui, l’album d’esordio composto da otto tracce tra cui le belle nuove versioni della malinconica Riturnella, canto popolare calabrese portato al successo da Eugenio Bennato, e di E cantava le canzoni del conterraneo Rino Gaetano.

Reduci da un tour che in due mesi e mezzo gli ha fatto macinare 30mila chilometri, i Carboidrati aprono il 2016 con tre live (il 16 gennaio a Reggio Calabria e il 29 e il 30 in Sicilia) in cui introducono strumenti per loro nuovi come sax, tromba e violino. In programma c’è anche il secondo disco, tutto di inediti, che dovrebbe vedere la luce quest’anno. Quanto al “calorico” nome, è Pasquale a spiegarlo: «Avevamo 12 anni, mio cugino Pietro l’ha letto su una scatola di cereali. Poi, più tardi, è venuto spontaneo dire che come i carboidrati danno energia al nostro corpo noi diamo energia suonando». Vi basterà ascoltare il loro singolo Questi Uomini, un pezzo vitale e trascinante che profuma di Mediterraneo, per capire che non ha torto.