Un poeta che s’è fatto soldato, un esteta che ha plasmato la sua vita come un’opera d’arte, un uomo che ha giocato con l’Italia e con se stesso. Gabriele d’Annunzio non smette di abbagliare, di provocare e sedurre. Edoardo Sylos Labini sceglie la Nave Puglia del Vittoriale degli Italiani – il veliero che riposa su un colle a Gardone Riviera, simbolo di quel teatro perpetuo che il Vate volle costruire attorno a sé – per riportarlo in scena, con le musiche dal vivo di Sergio Colicchio a far da contrappunto.
Lo spettacolo nasce da Inimitabili, il format Rai Cultura, ma qui diventa rito laico e celebrazione estetica. Edoardo Sylos Labini, con la collaborazione di Angelo Crespi, ha cucito addosso a d’Annunzio un abito teatrale che sa di confessione e di sfida. In onda su Rai Play e su Rai 3 venerdì 12 settembre alle 23.15 (spettacolo prodotto da Rai Contenuti Digitali e Transmediali, fortemente voluto dal direttore Marcello Ciannamea), non a caso nella data dell’Impresa di Fiume: il 12 settembre 1919, quando il poeta-soldato con i suoi legionari occupò la città contesa, scrivendo una pagina che ancora oggi scuote le coscienze.
Il percorso dello spettacolo è una mappa sentimentale e politica. Dal giovane Gabriele che a Roma sgomita per entrare nel pantheon letterario, al demiurgo maturo che al Vittoriale scolpisce il proprio mito. E nel mezzo: amori tumultuosi come quello con Maria Hardouin e l’ardente relazione con Eleonora Duse; rapporti ambigui e dialettici con il potere, dal dialogo col Duce al ruolo nella politica culturale italiana; e naturalmente la poesia, con il piacere dei sensi e la pioggia che scende tra i pini, lettere d’amore e parole immortali.
Il tutto accompagnato dalle note di Colicchio e illuminato dalle installazioni di Marco Lodola, che aggiunge la sua cifra pop al monumento dannunziano. Perché il Vate, in fondo, fu anche pop: anticipatore di estetiche, comunicatore feroce, inventore di sé.
A completare il quadro, dal 13 settembre Rai Play proporrà uno speciale sul Vittoriale con il suo custode contemporaneo, Giordano Bruno Guerri, intervistato da Ylenia Buonviso. Guerri, che ha restituito al complesso la sua aura e lo ha reso polo turistico e culturale internazionale, rilegge d’Annunzio con la consueta ironia e lucidità, regalando nuove chiavi di accesso al mito.
Segnatevi la data, per un viaggio nel cuore barocco e contraddittorio dell’Italia, guidati da Sylos Labini che accenderà la miccia della memoria.