A poche ora dalla serata dedicata a Giuseppe Mazzini (ne parliamo qui), al Teatro Manzoni di Milano abbiamo assistito alla presentazione del Premio Internazionale per le Arti Visive dedicato a questa figura cardine del Risorgimento italiano. Il Premio, organizzato da Fondazione Effetto Arte in collaborazione con la Fondazione delle Città Identitarie, intende rendere omaggio al suo pensiero e alla sua dedizione alla libertà e all’unità nazionale, celebrando artisti che incarnano, attraverso le loro opere, i valori universali di fratellanza, solidarietà e giustizia. Questo riconoscimento mira a esaltare l’arte come strumento di rinnovamento sociale, sottolineando il ruolo dell’artista come portavoce di ideali senza tempo. Ed ecco allora che sul palco del “salotto di Milano” hanno sfilato gli artisti selezionati, con la presentazione al pubblico della loro opera: a condurre la cerimonia il direttore di CulturaIdentità Edoardo Sylos Labini accompagnato dal patron di Effetto Arte Sandro Serradifalco. Tutta l’Italia, dal Piemonte alla Sicilia, tutti gli stili artistici, dalla pittura alla fotografia al disegno alla tecnica mista, a testimonianza del mare magnum della creatività contemporanea. Perché, come ci ha detto Sandro Serradifalco, l’arte è un vasto oceano creativo, fatto di “acque torbide e cristalline, pesci belli e mostruosi, vita e morte, un vasto scenario fatto di pittori, scultori, fotografi e creativi di ogni tipo. Al destino e al loro talento il compito di ottenere il meritato successo“. E agli organizzatori di eventi culturali come lui il compito di catalogare, divulgare – dando quindi visibilità – al talento. In attesa di assistere alla cerimonia di premiazione effettiva del Premio Internazionale Giuseppe Mazzini per le Arti Visive, che avverrà a febbraio, una degli artisti selezionati dal palco del Manzoni ci ha salutato, anticipandoci per la serata, con un commiato “mazziniano”: l’esposizione del Motto della Carboneria di Giuseppe Mazzini, un tricolore rivisitato in salsa futurista.
Home La rete di #CulturaIdentità Un tricolore “futurista” al Premio Internazionale Giuseppe Mazzini per le Arti Visive
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