INTERVISTA DI Claudio Gambaro SU CULTURAIDENTITA’
Roby Facchinetti rispolvera “Parsifal” con l’orchestra di Budapest e l’Orchestra Ritmico Sinfonica Italiana, dirette dal maestro Diego Basso.
Camillo Ferdinando Facchinetti entra nei Pooh quasi subito, sostituendo l’organista Bob Gillot e dopo i primi successi con l’etichetta Vedette ed un Festival delle Rose, comincia l’avventura in Cbs con gli album “Opera Prima”, “Alessandra” e “Parsifal“. Quest’ultimo disco del 1973 è la base del progetto 2025 di Roby Facchinetti che nasce proprio dall’idea di completare e trasformare in una vera e propria opera, i racconti e le gesta eroiche di Parsifal, già protagonista del celebre disco dei Pooh. Nasce così “Parsifal – L’uomo delle stelle”, un’opera prog con le musiche di Roby Facchinetti e le liriche di Stefano D’Orazio e Valerio Negrini documentata in un elegante doppio cd/libro.
E’ uscito questo tuo nuovo lavoro “Parsifal, l’uomo delle stelle” che riprende l’idea dell’album del ’73 “Parsifal” dei Pooh. Come mai hai aspettato tanti anni per dare nuova linfa a questo progetto?
Diciamo che questo è un percorso molto particolare perché non si pensava assolutamente di riuscire a realizzare un’opera, perché per realizzare un’opera, innanzitutto, ci vuole veramente tanto tempo, anni e non mesi. Per cui, dopo aver fatto il primo “Parsifal” con i Pooh, che è nato grazie a una suite musicale che avevo composto con otto temi diversi, Valerio Negrini ebbe questa intuizione straordinaria di parlare di Parsifal, questo personaggio mitologico e quando me lo disse rimasi un po’ perplesso perché noi arrivavamo da “Piccola Katy” nel ’68, “Tanta voglia di lei” nel ’71, “Pensiero” e “Noi due nel mondo e nell’anima”.
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