Il racconto visionario della Bella Italia nel film “Amate Sponde”

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 E’ stato presentato in prima mondiale alla 17ª edizione della Festa del Cinema di Roma Amate Sponde, il nuovo film di Egidio Eronico, il racconto visionario e straordinario dell’Italia e del suo paesaggio fisico e umano, visto dall’alto con immagini in altissima definizione. Un’esperienza spettacolare di immagini e musica per scoprire il nostro Paese come mai prima, e come solo il Cinema sa fare.

Amate sponde è prodotto da Alessandro Carroli per  EiE Film, Leonardo Baraldi per Schicchera Production SKY in coproduzione con Luce Cinecittà, con la media partnership di storiche istituzioni culturali e scientifiche come CNR Consiglio Nazionale delle RicercheLegambiente e IIT – Istituto Italiano di Tecnologia di Genova, con l’adesione di ISPRA – Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, di WWF Italia, della Società Geografica Italiana e INAF – Istituto Nazionale di Astrofisica. E (anche questo un evento nell’evento) con il sostegno di ben sette Film Commission regionali: di Piemonte, Trentino Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Sardegna, Sicilia. Il film mostra dalle Alpi all’estrema punta meridionale le forme geofisiche di quello che la storia ha definito ‘il giardino d’Europa’, uno dei paesi più ricchi di varietà paesaggistiche del pianeta. Lo fa con l’esclusivo utilizzo di immagini e musica. Nessun commento verbale, un puro tessuto di visioni. Con immagini eccezionali, girate in 4k ad altissima definizione, e una colonna sonora avvolgente, onirica e potente, composta da Vittorio Cosma (PFM, Elio e le Storie Tese, Deproducers, Gizmodrome).

E insieme mostra la capacità umana di abbrutire una natura come questa, anzitutto con l’occupazione sperequata di cemento. Le cifre più aggiornate dicono che l’Italia nei prossimi 20 anni potrà essere divorata dal cemento al ritmo di settantacinque ettari al giorno. Con conseguenze che le cronache già ci trasmettono con periodica drammaticità: di un territorio più fragile, pericoloso, desertificato. Una bellezza a rischio di essere perduta. Amate sponde mostra con la pura forza del grande cinema l’identità di paesaggio fisico e cittadinanza, di bellezza dell’ambiente e psicologia. Di estetica e etica. Ci racconta con l’andamento di una sinfonia, un concerto di video e audio, quanto noi siamo il paesaggio che viviamo, e che se lo mettiamo in pericolo quella che perdiamo è la nostra semplice identità di italiani.

“Come in una suite di J. S. Bach, con i suoi tempi o movimenti e fornita di un preludio. Questa la forma che caratterizza la pellicola – spiega il regista Eronico- con un impianto narrativo privo di parole e composto da sole immagini e musica”. Il racconto possibile di un Paese – l’Italia – nel suo contraddittorio eppure vitalistico presente, in un film dove l’interazione fra immagine e suono mediata dal montaggio si fa racconto fisico ed emotivo. E che sulle tracce di S. Ejzenstejn vuole spingere lo spettatore a vedere la musica e ascoltare le immagini, perché l’importante non è tanto il cercare di capire, quanto il provare a sentire ciò che siamo, dove ci troviamo e quel che non vogliamo perdere.