Un anno di Luce, tra i nuovi doc “Carla Fracci. Istruzioni per una vita d’artista”

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Una casa per il documentario italiano e un trampolino per portare il genere all’estero e al grande pubblico. Questa è la factory produttiva di Luce Cinecittà, che ha presentato, nell’ambito della 79ma Mostra del Cinema di Venezia, Un anno di Luce la sua nuova linea editoriale di film documentari. 

Una line-up di titoli nuovi, i lavori di autori affermati e di giovani talenti, una più forte attenzione alle produzioni indipendenti. Soprattutto una visione rinnovata per portare i documentari prodotti a una più ampia platea di spettatori. A raccontare la nuova mappa produttiva e il nuovo disegno editoriale, la presidente di Cinecittà Chiara Sbarigia, con Enrico Bufalini, Direttore Cinema e Documentaristica e Archivio Luce Cinecittà. Un marchio, quello di Luce Cinecittà, che in 10 anni ha prodotto un’offerta di oltre 200 titoli e che ha svolto un ruolo importante per la promozione di un genere, che è oggi forse il più vitale del nostro cinema, accompagnandolo nei più importanti festival e premi internazionali con maestri del calibro di Gianni Amelio, Ettore Scola, Ermanno Olmi, il pioniere della documentaristica Folco Quilici, e più recentemente  Pietro Marcello, Alice Rohrwacher, Wilma Labate, Costanza Quatriglio, per non citarne che alcuni.

Un listino la cui stella polare restano gli autori, la loro ricerca indipendente e creativa, e il talento. Troviamo così il senso di essere artista in Italia nello sguardo di Daniele Luchetti su Carla Fracci, così come nell’indagine su un musicista di genio come Fela Kuti, firmata da Daniele Vicari. Agostino Ferrente, David di Donatello per il miglior documentario con ‘Selfie’, sorprende con un Lato B, mentre Francesco Patierno, con Svegliami a mezzanotte, fa dell’archivio un’avventura intima.

Non può mancare il grande cinema e lo spettacolo, nei film targati Luce Cinecittà. Enrico Ghezzi insieme ad Alessandro Gagliardo compone un’opera-mondo intima ne Gli ultimi giorni dell’umanità. Sophia Loren viene raccontata dalle sue più giovani colleghe nel documentario di Marco Spagnoli, e Piero Umiliani, il compositore amato da Tarantino e Soderbergh viene celebrato da Massimo Martella. Mario Canale unisce i prìncipi della risata Verdone, Troisi e Nuti. 

Forte della sua storia, che gli ha consentito di ottenere premi internazionali come l’Orso d’Oro a Berlino a Gianfranco Rosi, e due nomination agli Oscar, ma consapevole di un mercato in rapida evoluzione, Luce Cinecittà rinnova oggi la sua strategia produttiva. Innanzitutto, implementando le coproduzioni con partner importanti come Rai Cinema, Rai Documentari, Sky, e con il variegato mondo della produzione indipendente, garantendo una presenza maggiore nei palinsesti televisivi. Poi, sistematizzando la fase di valutazione dei progetti, attraverso la creazione di un comitato editoriale interno, dedicato all’analisi e alla catalogazione delle singole proposte ricevute. 

Sempre più centrale il posizionamento dell’Archivio Luce, immenso patrimonio di immagini cinematografiche, dal 2013 entrato ufficialmente nel Registro ‘Memory of the World’ dell’Unesco, con l’obiettivo di utilizzare i suoi straordinari materiali per trovare sguardi originali e contemporanei per raccontare da vicino la nostra storia e la nostra realtà. 

 
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