L’abbiamo vista nella fiction di Raiuno Un professore è attualmente è tra i protagonisti della serie di RaiPlay, #lepiùbellefrasidiosho, dove interpreta la figlia di Neri Marcorè e Carlotta Natoli. Beatrice De Mei, 19 anni, originaria di Civitavecchia, si racconta al GiornaleOff.
Beatrice, mi parli del tuo personaggio in questa serie per RaiPlay?
Nella serie ho interpretato Novella, una ragazzina di 16 anni cresciuta a Centocelle, che sta attraversando la tipica fase adolescenziale in cui si odiano tutti e tutto, in particolare i genitori. L’unica persona che non odia è il fidanzato, Mirko, ma anche lui le “va stretto”, perché, essendo lei una ragazza parecchio sveglia, vorrebbe qualcuno che lo sia altrettanto, mentre lui è uno spacciatore ingenuo e dal cuore buono, tutt’altro che un criminale.
Come ti sei confrontata con la comicità, è stato difficile?
Ovviamente la serie è stata pensata per essere leggera e divertente, per cui la maggior parte delle scene che ho girato sono comiche, nonostante il mio personaggio sia costantemente, o quasi arrabbiato col mondo. Per me è stato il primo approccio comico per quando riguarda la tv (prima di questa serie avevo interpretato personaggi comici solo a teatro) e l’ho trovato molto più difficile di quello che pensassi! Spesso avevo sentito dire che recitare ruoli comici è più difficile che interpretare ruoli drammatici e devo dire che è proprio vero. Anche perché, come dicevo prima, il mio personaggio è sempre serissimo, e non è facile rimanere impassibile quando si recita con Carlotta e Neri, che sono simpaticissimi.
Che tipo di rapporto si è instaurato con Neri Marcorè Carlotta Natoli?
Loro mi hanno aiutata tanto, ho imparato molto su questo set e mi sono divertita da morire, spero di rivederli, magari per una seconda stagione…
Come è nata la passione per la recitazione?
È nata molto presto, avevo solo 9 anni. Guardavo le classiche serie tv per bambini, e mi sentivo così ispirata che ho deciso di provare a recitare iniziando un corso di teatro. Lì è nata una passione fortissima, che non mi ha più lasciata da allora, così poco dopo ho deciso di entrare in un’agenzia a Roma, e ho iniziato a fare i primi provini.
La scelta di fare questo mestiere ha trovato i tuoi genitori d’accordo, sei stata sostenuta?
Assolutamente sì. I miei genitori fanno tutt’altro tipo di lavoro, non c’entrano nulla con questo mondo e naturalmente non lo conoscevano prima che io decidessi di farne parte. Eppure, avendo iniziato a 9 anni, senza il loro sostegno non avrei potuto intraprendere questa strada così presto.
C’è qualche film, qualche attrice che ti è piaciuta al punto da farti scegliere di intraprendere questa strada?
Io amo Audrey Hepburn, ho un cofanetto con tutti i suoi film più famosi e ogni tanto me li riguardo. Per me non esisterà mai più un’attrice come lei, era unica. Ad essere sincera la passione per lei l’ho scoperta pochi anni fa, quando avevo già deciso di intraprendere questa strada insomma, però guardare i suoi film spesso mi fa commuovere e mi ricorda la bellezza di questo mestiere e del cinema.
Come è stato l’approccio con questo mestiere? E come hai affrontato, con il passare del tempo, questo tuo percorso professionale?
In realtà direi che è stato un percorso abbastanza tortuoso, ci è voluta tanta pazienza e determinazione, ma credo che questa sia una costante per la maggior parte degli attori. Si sa che è un mestiere in cui c’è moltissima concorrenza. Io sono entrata nella mia attuale agenzia, Studio Emme, nel 2011, quando avevo, appunto, 9 anni. Per 4 anni non sono mai stata scelta, facevo tantissimi provini e spesso arrivavo ai call back, ma poi non mi sceglievano. La mia prima esperienza (gli spot Barilla) è arrivata nel 2015. Ma questo è un mestiere in cui nulla è mai sicuro, potresti iniziare e lavorare per qualche anno, e poi sparire e non essere più scelto. Credo comunque che iniziare sia la cosa più difficile, perché quando il curriculum è vuoto essere scelti è, chiaramente, ancora più raro. Ma anche dopo aver iniziato non è mai stato facile, le grandi delusioni ci sono state sempre e continuano ad esserci, fanno parte del mestiere, ma credo che quando c’è la passione niente possa fermarti.
Non hai mai smesso di studiare, tanto è vero che sei iscritta all’università: hai un piano B?
Non mi piace definirlo un piano B, perché per me non lo è. Il mio unico obiettivo è fare l’attrice, è questa l’unica cosa a cui voglio dedicarmi al cento per cento. Ho scelto di studiare all’università perché voglio avere una cultura solida sulle cose che mi interessano, come la letteratura, la storia del cinema o del teatro. Ma sto vivendo l’università come un piacere, studiando quando non lavoro o non devo preparare provini, non è la mia priorità ecco. Ma sono felice di arricchirmi culturalmente su cose che mi interessano.
Sei reduce dal successo della serie Un professore con Alessandro Gassman diretta da Alessandro D’Alatri, di cui hanno già annunciato la seconda stagione
È stata un’esperienza indimenticabile per me e spero di poterla vivere una seconda volta. La definisco l’esperienza più importante in quanto è stata la prima volta in cui ho avuto la possibilità di interpretare un personaggio, Monica, che è protagonista di una storia ampiamente sviluppata nel corso della serie. Ho sentito per la prima volta di potermi esprimere al meglio grazie a questo personaggio e alla sua storia, e per questo devo ringraziare Alessandro D’Alatri per la fiducia. Oltre alla grande occasione che è stata per me professionalmente parlando, la ricordo anche per il modo in cui ho vissuto il set. Il cast è composto principalmente da miei coetanei, per cui ho conosciuto delle persone bellissime che sono entrate a far parte della mia vita, e che hanno reso questa esperienza ancora più piacevole.
A chi pensi, arrivata a questo punto, di dover dire grazie?
Credo di dover ringraziare principalmente me stessa. Può sembrare una cosa brutta da dire, ma per me è così. Come dicevo prima, inseguire una carriera attoriale è tutt’altro che semplice. Siamo abituati a vedere gli attori più famosi vivere “la bella vita”, e da fuori il mestiere dell’attore potrebbe sembrare un qualcosa di semplice e poco faticoso rispetto ad altri lavori considerati “normali”. Solo chi l’ha vissuto sa quanto effettivamente possa essere stressante a livello mentale, per questo non è per tutti. Ci vuole tantissima forza d’animo, fiducia in se stessi e determinazione ( e la passione ovviamente che è il motore di tutto). Ogni attore vive costantemente il paragone con gli altri attori, e quando non viene scelto da un regista spesso mette in dubbio il suo talento, la sua validità, crede di non essere abbastanza bravo ed è per questo che tantissime persone gettano la spugna. Per questo motivo sono felice di me stessa e “mi ringrazio” per non aver mai mollato nonostante le porte chiuse in faccia e le delusioni. Ci sarebbero ovviamente tante persone da ringraziare che mi hanno accompagnata in questo percorso, ma se io non ci avessi creduto per prima questo non sarebbe mai stato possibile.
Progetti all’orizzonte?
Al momento potete vedermi nei panni di Novella nella serie “Il Santone” già disponibile in streaming su Rai Play. Per il resto, quando penso al mio futuro sono felice perché credo in me e in quello che faccio, quindi spero di avere la possibilità di far parte di tanti altri bei progetti.