Chiara Degani:”In Cuori interpreto una donna indipendente, in un’epoca in cui era difficile affermarsi”

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Chiara Degani e Daniele Pecci in Cuori ph. di Luisa Porta

E’ un periodo d’oro per Chiara Degani, reduce dal successo televisivo di Cuori e a teatro con La dolce ala della giovinezza di Tennesse Williams, che girerà l’Italia fino a dicembre con la regia di Pier Luigi Pizzi, al fianco di Elena Sofia Ricci. Nella fiction di Rai1 ambientata all’ospedale Le Molinette di Torino alla fine degli anni ’60 (le ultime due puntate sono andate in onda domenica scorsa), l’attrice veronese ha interpretato Beatrice Dattilo, donna forte e decisa, ma anche di grandi sentimenti, particolarmente legata al protagonista, il primario di cardiologia Cesare Corvara (nei suoi panni Daniele Pecci), vedovo con figlia a carico, sposato con Delia Brunello (Pilar Fogliati), giovane collega tornata in Italia dopo aver studiato in America.

 “Beatrice è un personaggio che mi è piaciuto interpretare perché ha tanti colori, anche più di quelli che son venuti fuori in questi episodi. E’ la classica donna manager, con un posto importante nel consiglio di amministrazione di uno degli ospedali più importanti d’Italia, dove si sta lavorando per poter effettuare il primo trapianto di cuore nel nostro Paese. Una donna in carriera quindi, sposata e con figli, ma che si concede le sue libertà, provando attrazione verso il primario Cesare Corvara, a cui non riesce a resistere. Nel corso della serie emerge un lato della sua personalità caldo e materno. Quando si deve arrabbiare lo fa senza problemi, ma, da persona intelligente, comprende quanta stima ci sia nel rapporto con Cesare, che da amicizia particolare diventerà un’amicizia di aiuto e consiglio. Nei primi episodi è un personaggio misterioso, perché chiaramente si intuisce che c’è qualcosa di più nel rapporto con Corvara, ma non viene reso subito manifesto, se non negli eventi narrati durante le ultime puntate”.

E’ un personaggio moderno che riflette i grandi cambiamenti dell’epoca, quando le donne cominciavano ad affermarsi nei vari settori lavorativ

Beatrice rappresenta la donna indipendente e tutta la serie ruota su questo cambiamento femminile, perché anche lei deve sgomitare per farsi rispettare all’inizio; come Delia, la giovane cardiologa interpretata da Pilar Fogliati, che ha studiato in America e viene guardata con diffidenza dai colleghi. Tutta la serie narra questa evoluzione, e le figure femminili mostrano quanto in quegli anni non fosse semplice per una donna affermarsi, sebbene si iniziasse ad annusare la rivoluzione femminile e sessuale che avrebbe cambiato il mondo.

Un altro elemento che ha colpito di Beatrice è il suo outfit, in linea con l’eleganza dell’epoca. Quanto è stato importante?

Per un attore il costume è un grandissimo aiuto, perché nel momento in cui lo indossi di fronte a una cinepresa o su un palcoscenico, il tuo corpo cambia; per cui non potevo muovermi come faccio nella vita normale, ma dovevo dare vita a quello che stavo indossando in quanto parte di Beatrice. Quando già sono arrivata a Torino la costumista mi ha fatto provare i vestiti di Beatrice e mi sono detta: “Queste sono cose meravigliose”. Non sappiamo più vestirci noi donne, andiamo sempre in giro con gli stivaletti, ma un bel decolté è tutta un’altra cosa.

In questo periodo sei anche in teatro con “La dolce ala della giovinezza” di Tennessee Williams, dove interpreti Miss Lucy. Un personaggio dalla psicologia molto complessa….

Miss Lucy è l’amante di un politico dell’America degli anni ’50, che non si capisce da che parte stia, e non risulta subito un personaggio positivo. Appartiene alla comunità di questa cittadina degli Stati Uniti dove il protagonista Chance Wayne (Gabriele Anagni) torna per riconquistare il suo vecchio amore assieme alla diva del passato Alexandra Del Lago (Elena Sofia Ricci). Come tutti i personaggi di Tennessee Williams è doppio: a volte mostra sentimenti positivi nell’affetto verso questo ragazzo, ma quando arriva la Del Lago emerge da parte sua una grandissima ammirazione, ma anche un’invidia che si manifesta con battute non troppo felici. Quando mi hanno proposto il ruolo sono andata a cercarmi lo scritto originale, me lo sono letto in inglese e poi sono tornata sull’adattamento fatto da Pizzi, in cui del testo originale vengono mantenute le parti più importanti. Mi sono sentita abbastanza libera di spaziare, anche se ogni tanto torno all’originale per trovare un po’ la quadra.