E’ una delle voci più note del doppiaggio, ma anche una professionista in prima linea per la tutela di un’eccellenza artistica riconosciuta come la migliore al mondo. Eleonora De Angelis, doppiatrice italiana di Jennifer Aniston e altre stelle di Hollywood, è membro di una delle più antiche dinastie del settore.
Il nonno Gualtiero era infatti la storica voce di James Stewart, il padre Manlio di Joe Pesci in “Quei bravi ragazzi” e il fratello Vittorio, scomparso prematuramente nel 2015, di Matt LeBlanc, il Joey di “Friends”. Con la app per il doppiaggio VixVocal, creata con Massimiliano Torsani, la De Angelis ha promosso recentemente la campagna #IoStoConIlDoppiaggioIntelligente, realizzata a tutela del settore in seguito all’avvento della start-up israeliana DeepDub, che attraverso l’intervento dell’omonima intelligenza artificiale riesce a tradurre la voce dell’attore nella lingua desiderata. Alla campagna hanno aderito anche Christian De Sica, Claudio Amendola e Stefano Fresi, che sfilano nello spot con l’attrice e altri illustri professionisti del settore.
“Non so fino a che punto questa nuova tecnologia possa sostituire l’intervento dei professionisti – ci ha detto – ma tengo a sottolineare che la nostra non è una campagna “contro”, ma a favore della difesa di un’arte che rappresenta un’eccellenza italiana, fatta soprattutto di “recitazione”, aspetto fondamentale in cui la tecnologia non può intervenire. L’obiettivo è quindi la salvaguardia di un lavoro che deve continuare ad essere mantenuto artistico, in cui oltre a noi lavorano altre professionalità. Ci battiamo soprattutto per la qualità del doppiaggio e per la sua tutela da eventuali attacchi che rischierebbero di sostituirlo completamente. A difesa del settore portiamo avanti l’argomentazione che la voce artificiale non potrà mai restituire emozioni, ma l’orecchio dello spettatore si adatta a tutto e se accadesse così con la DeepDub sarebbe un peccato”.
Voi addetti ai lavori come avete vissuto la crisi dello spettacolo causata dalla pandemia?
“Dopo il primo lockdown c’è stata una ripresa per recuperare quello che era stato lasciato indietro. C’è stato un rallentamento, ma rispetto al resto del Paese siamo stati fortunati perché subito dopo abbiamo vissuto un nuovo incremento del lavoro. Come modalità di lavoro ne risentiamo tutt’ora parecchio, perché, se già facevamo le colonne separate, adesso questa pratica è legge. Alcune scene non si possono più doppiare insieme e spesso direttore e assistente devono confrontarsi con gli attori da remoto. Anche i tempi ne risentono perché devono passare dieci minuti tra un turno e l’altro per la sanificazione della sala. E’ una situazione difficile dal punto di vista sia umano che professionale, dove ne risentono maggiormente le nuove leve”.
Recentemente hai ridoppiato Jennifer Aniston in “Friends: The Reunion”. Quali emozioni nel ritrovare quei personaggi dopo tanti anni?
“La reunion di “Friends” è stata un’esperienza molto gradevole, ed in parte ha fatto ritrovare le emozioni di allora. Per noi è stata un’occasione per ripercorrere la nostra vita, dove abbiamo sentito molto la mancanza di Vittorio (sostituito da Massimo Bitossi, ndr), ma l’esperienza è rimasta emotivamente importante. E’ stato bello vedere come il pubblico voglia ancora bene a questa serie, come se fossero veramente amici dei protagonisti”.
Con VixVocal hai ideato e promosso “Voci tra le Onde – Premio De Angelis per il doppiaggio, la musica e la cultura sarda”. Un grande evento, giunto alla seconda edizione, che tornerà a Porto Rotondo il 24 luglio e vedrà la partecipazione di grandi artisti, tra cui Luca Ward, Giorgio Borghetti e Roberto Pedicini. Qualche anticipazione?
“Condurrà Francesco Pannofino e ci sarà il Premio Reunion “Friends” con gli altri amici e colleghi che hanno doppiato la serie con me. Spero sia “sull’onda” della scorsa edizione, una festa gioiosa e allegra, dove si sta insieme nel segno del valore del nostro lavoro. La scelta della location nasce dal fatto che tanti anni fa la mia famiglia comprò un residence in Sardegna con Locchi e Amendola, e noi avevamo casa vicina alle loro. Da allora si sono aggiunti altri doppiatori; quindi Porto Rotondo è diventata una colonia del doppiaggio. Ci è così sembrato il posto più adatto per realizzare un evento di questa portata”.