Dallo scorso settembre entra quotidianamente nelle case dei telespettatori italiani per dare loro il buongiorno. La giornalista Monica Giandotti, volto femminile di “UnoMattina”, lo storico contenitore che apre il palinsesto giornaliero di Rai1 con notizie ed approfondimenti sull’attualità, si racconta a Il Giornale OFF.
Monica, un bilancio dell’esperienza al timone di UnoMattina?
Molto positivo. Non solo per gli ascolti che sono ottimi soprattutto nella seconda parte del programma, ma anche per l’affetto che ricevo dal pubblico tutti i giorni. È stato fondamentale e non era scontato per me che non ero un volto di Rai1.
Accanto a te, nel programma, Marco Frittella: come ti trovi con lui?
Un gentiluomo e un grande professionista. Non avrei potuto sperare in un compagno migliore.
Dal tuo “osservatorio televisivo” quotidiano, come vedi gli italiani che stanno vivendo l’emergenza Coronavirus?
Siamo fiaccati da oltre un anno di pandemia, è vero, e quando si è stanchi può mancare la lucidità. Ma io vedo tanta gente piena di voglia di tornare a vivere, anche pronta a rimboccarsi le maniche. È un segnale importante che alla politica non può sfuggire.
La lezione che secondo te dovremmo imparare?
Che al primo posto nelle priorità di strategia legislativa di un Paese deve esserci la sanità pubblica. La medicina di territorio, la formazione e la tutela del personale medico sanitario, l’efficienza degli ospedali. E poi che le scelte politiche, anche in caso di emergenze così impreviste, debbono sempre avere alla base una visione. Solo in questo modo è possibile accettarne i risvolti più difficili per la popolazione.
Come riesci a conciliare la vita professionale con quella privata?
Dico sempre che faccio esattamente quello che fanno tante mamme lavoratrici: quando non lavoro sto con la mia famiglia. Giulio (suo figlio nato nel 2018, ndr) è ancora piccolo e ha bisogno della mia presenza. Però non posso non ricordare quante mamme in questo anno difficile hanno perso il lavoro, costrette magari a scegliere tra carriera e cura dei figli. E in generale quante donne non lavorano più. Anche in questo caso la crisi ha fatto esplodere tutte le contraddizioni: con scarse politiche sociali e sostegni alla famiglia e alla genitorialità, sono state le donne a pagare un prezzo più alto.
Quanta fatica fa una donna ad emergere?
Ancora troppa. A parità di condizioni ci si misura sulle proprie capacità. E invece oggi dobbiamo ancora trovare una soluzione alle discriminazioni di genere. Non voglio parlare di quote rosa ma almeno di parità di stipendio.
Un episodio OFF della tua carriera?
Non tutti sanno che per condurre “Agorà Estate”, la primavera del 2018 passai per un provino perché l’allora direttore di Rai3 Stefano Coletta decise di sondare alcuni volti interni. C’erano anche i finti ospiti: i redattori del programma che impersonavano i politici. Mi diedero un copione ma io andai a braccio e funzionò.