Thriller e mistero nella biografia di “Leonardo” su Rai1

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Thriller e mistero nella biografia di "Leonardo" su Rai1
Leonardo - Matilda De Angelis Aidam Tuner e Freddie Highmore

Realizzò capolavori noti in tutto il mondo, come “L’Ultima Cena”, ma molte altre opere rimasero incompiute (tra cui ”La Gioconda”), perché non raggiungevano i traguardi impossibili concepiti dalla sua mente tormentata. Perfezionista fino all’ossessione, Leonardo Da Vinci è ancora oggi una delle figure più enigmatiche di tutti i tempi.

Lo ha raccontato in chiave inedita, seguendo i tormenti dell’uomo dietro l’artista, la fiction di Rai1 “Leonardo”, diretta da Jan Percival e Alexis Sweet, che si concluderà martedì sera con grande successo di audience (6 milioni di spettatori al debutto e 5 milioni nelle altre puntate).

Una biografia thriller, con tensione altissima e frequenti colpi di scena, che ha restituito il grande artista, simbolo del Rinascimento, come un personaggio moderno, attraversato da dubbi e perplessità esistenziali, tuttavia determinato nel non rinnegare se stesso e la sua arte. Frutto di un intenso lavoro euristico, la fiction ha riportato fatti realmente accaduti, nonostante il fil rouge della vicenda principale sia stato concepito dagli autori partendo da un capolavoro di Leonardo andato perduto.

“Gran parte di quello che si vede nella serie emerge dagli elementi biografici noti della vita di Leonardo – ha sottolineato l’autore Frank Spotnitz – tranne qualche elemento avvolto nel mistero, come l’amicizia platonica con una donna di Cremona, certamente esistita, ritratta in un quadro svanito nel nulla, come la sua modella”.

“Ma proprio da quel dipinto (“Leda col cigno”) gli autori hanno preso spunto per la serie – ha confermato Matilda De Angelis, interprete del personaggio – ed hanno inventato Caterina da Cremona, per ripercorrere la vita del famoso maestro attraverso il rapporto complicato con lei”. Due persone dal passato sofferto, Leonardo e Caterina, due solitudini che si sono incrociate e si riconosciute; ma anche due figure agli antipodi, unite da un legame intenso e invasivo, cui è estranea la sessualità.

“Per Leonardo, Caterina è “l’amore”, cercato, desiderato, mai avuto; probabilmente quell’amore materno che gli era stato negato (misconosciuto dal padre, era stato abbandonato dalla madre in tenera età) – ha precisato l’attrice – Sapevo che Caterina era anche il nome di lei, e penso che quei dipinti andati perduti fossero stati la dedicati ad una figura femminile emblematica e difficilissima della sua vita. Ho dovuto inventarmi il personaggio, avendo pochissimi punti di riferimento, ma una sceneggiatura solida e una scrittura perfetta; ho aggiunto un po’ di mio, non dalla vita personale, ma dall’immaginazione”.

Una preparazione attenta e scrupolosa, a contatto con i grandi capolavori di Leonardo invece per Aidan Turner, che ha rivestito il ruolo del protagonista: ”Un personaggio così importante doveva attingere ad una forma di verità. Mi mi sono preparato leggendo, confrontandomi e parlando spesso con Frank, il co-sceneggiatore Steve Thompson e Dan. Quando ho appreso dell’infanzia difficile di Leonardo – non aveva fatto una scuola normale, e non era stato accettato dai fratelli, perchè illegittimo – ho capito che la chiave interpretativa sarebbe stata il racconto della sua sofferenza. Ho visitato il Louvre in solitudine, per creare un dialogo intimo con le sue opere; poi sul set mi sono lasciato andare… E’ un processo di giorni, settimane o più, ma alla fine si sviluppa un rapporto profondo col personaggio”.

Nel gran finale il destino di Leonardo, processato per il delitto di Caterina, e l’incontro-scontro con Michelangelo Buonarotti, interpretato da Pierpaolo Spollon. Annunciata dal produttore Luca Bernabei una seconda stagione, incentrata su un Leonardo segreto a Roma.