Cominciamo davvero a meditare e vediamo cosa succede

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Non sempre è facile riuscire a inserire una pratica di meditazione formale durante la giornata. Siamo spesso indaffarati, di corsa, pieni d’impegni, preoccupazioni e magari non viviamo neanche da soli e quindi dobbiamo occuparci di padri, madri, mogli, mariti, amici, figli.

Quando s’inizia a meditare, l’importante è cercare di praticare anche solo per dieci minuti seduti su un cuscino a terra, su una sedia o anche sdraiati. Questa è la pratica formale. Poi c’è la pratica informale, che possiamo praticare mentre ci laviamo i denti, camminiamo, ci facciamo la doccia, laviamo i piatti. Insomma, durante le comuni attività della vita quotidiana, che però dobbiamo compiere con presenza mentale.

Per cercare di inserire la meditazione nella propria vita, è importante fissare un momento della giornata in cui sappiamo di poter dedicare del tempo a noi stessi, per fermarci e stare in silenzio a occhi chiusi per qualche minuto. Possiamo iniziare con cinque, dieci minuti, per poi arrivare a trenta, cinquanta minuti o un’ora se si vorrà e si riuscirà.

Il mio consiglio -e quelli di molti istruttori mindfulness e maestri di meditazione- è di meditare la mattina appena svegli. Possiamo farlo appena apriamo gli occhi, prima ancora di alzarci dal letto, e stare per una decina di minuti solo in ascolto del respiro. Oppure possiamo svegliarci, alzarci, lavarci, vestirci e metterci seduti sul nostro cuscino a terra o su una sedia, e anche in questo caso, stare per qualche minuto a osservare il respiro, cercando di tenere l’attenzione a livello dell’addome, del petto o delle narici, dove è più semplice mantenere la nostra attenzione.

È fondamentale -soprattutto all’inizio- praticare con costanza, se è possibile tutti i giorni ma se non ci riusciamo, non facciamocene una colpa e non giudichiamoci. Nella meditazione è richiesta disciplina ma non dobbiamo essere severi con noi stessi. Però cerchiamo di praticare anche quando sentiamo di non averne voglia. Potrebbe rivelarsi interessante osservare quali emozioni affiorano in momenti del genere.

Meditare la mattina, quando magari ancora il resto della famiglia dorme, può essere un grande gesto di amore nei confronti di noi stessi ma anche degli altri, perché meditare appena svegli ci permette di cominciare la giornata in modo più consapevole, calmo e attento.

Se poi durante la mattinata ci accorgiamo che subentra ansia o tensione, possiamo accorgercene e capire che cosa ci turba nel profondo e osservare i nostri pensieri ed emozioni al riguardo per capire come rispondere e affrontare al meglio i momenti difficili.

La mattina la mente è per natura meno carica di pensieri e preoccupazioni e potremmo trovare più facile concentrarci per qualche minuto sul respiro.

Sarebbe bello, inoltre, dedicare qualche minuto all’ascolto del respiro anche la sera prima di dormire, e osservare com’è diversa la nostra mente rispetto la mattina, cosa è successo, come ci sentiamo.

Come se ogni mattina fosse una nuova nascita e la sera un arrivederci.

Iniziamo sempre senza chiedere troppo a noi stessi. Però cominciamo davvero a meditare anche solo per pochi minuti al giorno, con costanza, appena svegli, e vediamo cosa succede.