Un esordio alla regia decisamente stimolante quello del 29enne Pietro Castellitto, che con “I Predatori” si è aggiudicato, all’ultimo Festival di Venezia, il Premio Orizzonti per la migliore sceneggiatura. Il film viene ripresentato a Roma in occasione della 15esima edizione della Festa del Cinema, ad Alice nella Città nella sezione Sintonie e sarà in sala da giovedì 22 ottobre con 01 Distribution.
“I Predatori” è un prodotto originale, surreale, pieno di personaggi bizzari e volutamente caricaturali.
In una Roma caotica e calda, si assiste all’incontro e allo scontro di due famiglie tra loro molto diverse: da una parte i Pavone, ricchi, intellettuali, borghesi: Pierpaolo è un medico, Ludovica una regista affermata e nevrotica, il loro figlio Federico un laureando in filosofia tiranneggiato dal barone universitario di turno; i Vismara, al contrario sono proletari gretti, neofascisti e incolti: la madre una pensionata ciociara, i figli Claudio e Carlo (e relative consorti), due trafficanti d’armi legati alla criminalità.
Un incidente li porta a scontrarsi. Trait d’union il 25enne Federico che sarà capace di metterne a nudo vizi e segreti, mostrando che in fondo non ci sono vittime, ma solo predatori.
Il lungometraggio – nel quale il giovane Castellitto oltre a firmarne regia e sceneggiatura interpreta il protagonista Federico – si colloca a metà strada tra il grottesco e il caricaturale, in una commedia feroce imprevedibile e tagliente, uno scontro generazionale e sociale su vizi e ipocrisie, infarcito di siparietti e battute davvero irrinunciabili. Molto convincente l’interpretazione di Massimo Popolizio, perfettamente a suo agio nei panni di Pierpaolo.
Un po’ slegato, rimane tuttavia un’opera interessante che conferma il talento del giovane esordiente.