Facciamo il punto sul servizio del Tg3 Leonardo del 2005, ripreso in questi giorni e che aveva proposto all’opinione pubblica il tema delle armi biologiche prodotte nei laboratori cinesi e che aveva fatto pensare a una manipolazione genetica del coronavirus che sta mettendo in ginocchio l’Italia. Le smentite riguardo a questa ipotesi sono state repentine, forse troppo e alcune constatazioni non lasciano tranquilli, come l’invio da parte russa di personale militare esperto in guerra batteriologica nei giorno scorsi in Italia. Insomma, i dubbi sul laboratorio cinese sollevati dal video del Tg 3 restano nonostante le smentite. La Cina da vent’anni si è lanciata nel settore delle biotecnologie e gli incidenti non sono mancati. Inoltre, come ha rilevato un servizio del New York Post dello scorso 22 febbraio, spesso gli stessi animali utilizzati per gli esperimenti venivano rivenduti ai mercati locali cinesi anzichè essere cremati. La Cina del resto dispone di una trentina di laboratori, uno dei quali proprio a Wuhan, dove si lavora alla realizzazione di armi biologiche e proprio quello di Wuhan è stato già oggetto di inchieste data l’elevata probabilità di contaminazione accidentale. E’ allora possibile che il coronavirus fosse stato manipolato intenzionalmente? Secondo gli esperti dell’Institute for Defence Studies and Analyse la domanda è lecita, anche in seguito alla constatazione della sua trasmissione immediata dal pipistrello all’uomo. Per i ricercatori cinesi dell’Università di Nanki, il Covid-19 contiene una strana mutazione simile all’HIV, che lo rende particolarmente contagioso e secondo loro questo propende a far pensare a un’origine non naturale del virus.
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