Patrizia, nota ai suoi lettori come Eva La Reclusa, è una blogger torinese di 40 anni. Affetta da agorafobia, manie ossessivo-compulsive, attacchi di panico e anche un po’ di anoressia – che cerca di combattere a suon di farmaci e meditazione buddista – non esce di casa da quasi 10 anni…
Una mattina, in modo del tutto inatteso, si sveglia risoluta a partire per Dublino. Ad accompagnarla in questo improbabile e rocambolesco viaggio in auto – una cinquecento azzurro pastello anni ’90 con un grande girasole disegnato sulla fiancata laddove prima si distingueva un’ammaccatura – la storica amica Agnese e l’ingombrante ginecologo Ettore. Tra alti e bassi e qualche incertezza – compreso un incidente con un ciclista straniero suicida – lo strano trio riesce a lasciare Torino diretto al confine francese. Solo pochi chilometri più avanti, al nutrito gruppo si unirà un grosso cagnolone nero abbandonato in autostrada, e quindi l’anziano scrittore sloveno Igor, storico amico di Patrizia, recuperato a Saint Vincent.
Con la 500 sovraccarica e i suoi passeggeri stipati come sardine in scatola si riparte, tra percorsi sbagliati, improbabili incontri con la Gendarmerie d’Oltralpe e le manie della protagonista che riaffiorano di continuo durante il tragitto, rendendo complicati anche i passaggi più semplici, soste fisiologiche incluse.
Sprovvista finanche di uno smartphone, Patrizia si avvicina di tanto in tanto ad un internet point sulla strada per restare in contatto con Alex, un blogger scrittore al lavoro su una guida di Dublino, ma anche un aspirante suicida, che ha conosciuto proprio attraverso il suo blog.
Nonostante i tanti momenti no e le numerose difficoltà, Patrizia è risoluta a raggiungere la meta. E ogni chilometro in più è come un’iniezione alla propria autostima, un piccolo passo avanti verso la meta.
Più dentro che fuori, l’ultimo romanzo della scrittrice torinese Alessandra Scagliola – da anni affetta dai disturbi della protagonista – uscito con Morellini Editore nella collana Varianti lo scorso 30 gennaio (216 pagine, 13,90 Euro), è il viaggio di un’agorafobica pronta a uscire dagli schemi per sconfiggere le proprie paure.
Come scrive Patrizia ad Alex “non siamo guariti e non lo saremo mai: non si guarisce da se stessi… non abbiamo una malattia… siamo una malattia. È accettabile, peccato per i sintomi. Quelli sono fastidiosi. Ma ci si abitua a tutto. Basta ogni tanto creare le condizioni per vivere un bel momento, tuffarcisi dentro e tenerlo in memoria per poi richiamarlo quando la vita sembra insopportabile”.
Un libro on the road divertente, dal ritmo incalzante, che può contare su una grande dose d’ironia e un umorismo dissacrante. Ma soprattutto un’iniezione di fiducia per quanti hanno paura di affrontare i propri mostri!