Max Pisu, “Tarcisio” quanto basta

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fonte ilmaxpisu Instagram

Il cognome tradisce origini sarde, tuttavia Max Pisu incarna, fin dagli esordi, un personaggio tutto lombardo e cioè il Tarcisio: frequentatore di parrocchia e oratorio ben noto a chi ha passato la giovinezza a Milano e dintorni. Il suo antenato romano potrebbe essere l’Alberto Sordi che al grido di “Signorina Margherita” imperversava nella pellicola del 1951 dal titolo: Mamma mia che impressione. Oggi  Max è in tour con lo spettacolo La cena dei Cretini,  in attesa di debuttare la prossima primavera con Casalinghi Disperati al teatro Manzoni di Roma, sempre in un ruolo comico. Attore, viticoltore e buongustaio, Pisu nel 2013 ha pubblicato il libro dal titolo Max Quanto Basta. Avventure e ricette per scoprire che il cibo è anche buonumore.

Quanto c’è di Tarcisio in Max e viceversa?

Si dice che un artista porti sul palco un po’ di sé, quindi sicuramente la mia comicità è dentro Tarcisio. Avendo frequentato in gioventù oratori e parrocchie,  è proprio in questi ambienti che è nato il personaggio. Negli anni tuttavia l’ho decontestualizzato facendolo  partire dall’oratorio e portandolo in altre situazioni tipo il G8, sempre mantenendo intatti la sua personalità e il suo candore. La risposta quindi è sì: un po’ di Tarcisio in Max c’è di sicuro. E viceversa.

Come hai reagito alla richiesta da parte di  Formicola di ricoprire il ruolo di Pignon ne La Cena dei Cretini che fu di Andrea Brambilla?

Sicuramente posso dire che la cosa mi ha fatto piacere. Nino mi vide recitare in un’altra commedia di Veber intitolata Il Rompiballe e da lì si era fatto un’idea di come avrei potuto interpretare il personaggio attuale. Poi abbiamo avuto l’occasione di condividere il palcoscenico in due spettacoli, ci siamo conosciuti meglio e Nino, quando cercava un collega che potesse recitare con lui in una commedia che anni prima mise insieme al suo storico partner, ha realizzato che il mio tipo di comicità potesse essere adatta per il ruolo che fu di Andrea. Io l’edizione della Cena dei Cretini di Zuzzurro e Gaspare ebbi l’occasione di vederla, ma non ho mai voluto assolutamente prendere spunti dall’interpretazione di Zuzzurro, anche perché la sua è una comicità completamente diversa dalla mia;  ho improntato quindi il mio Pignon un po’ sull’ingenuità di Tarcisio che è anche goffo e romantico e di conseguenza funziona molto bene in contrapposizione al personaggio interpretato da Nino ossia il carnefice che poi alla fine diventa una vittima a sua volta.

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Tu e Formicola avete la passione per la cucina, hai mai condiviso con Nino il palcoscenico di una Cena con il Comico?

Certamente ho condiviso delle Cene con il Comico nel senso che Nino cucinava e io mangiavo insieme agli altri commensali. Abbiamo anche condiviso  spesso un appartamento quando eravamo in tournée nelle tappe più lunghe e in quel caso era sempre Nino a cucinare tanto è vero che si portava dietro la sua attrezzatura personale, tipo il set di coltelli, piuttosto che la batteria di pentole e padelle e anche in quel caso mi sono limitato a mangiare. Del resto  Nino è molto preciso e guai se qualcuno prova a interferire con le sue ricette e il suo modo di cucinare. Lo definirei un integralista e non nel senso che mangia integrale.

Ad aprile tornerai a Roma con Casalinghi Disperati, che rapporto hai con i tuoi colleghi romani ?

E’ molto divertente il rapporto tra etnie diverse, io sono lombardo e quindi un tantino precisino, due colleghi sono romani e c’è anche un napoletano. Nonostante le differenze culturali  siamo una squadra molto affiatata e ci divertiamo molto a recitate insieme.

Un ricordo OFF nella carriera di Max Pisu.

Ti racconto un episodio legato agli inizi della mia carriera. Eravamo ad un matrimonio dove io sarei dovuto essere l’ospite a sorpresa. Per tenermi lontano da occhi indiscreti, durante tutto il ricevimento sono stato rinchiuso in uno sgabuzzino dietro il palco. Ad un certo punto arriva il testimone di nozze che aveva organizzato il mio exploit  e io gli spiego come fare a radunare tutti gli ospiti davanti al piccolo palco, in modo da concentrare l’attenzione dei presenti  su di me. Dopo il banchetto il testimone chiama gli ospiti  ma, mentre mi stava annunciando, la porta scorrevole si è aperta alle spalle dei presenti mostrando la torta nuziale e provocando il conseguente spostamento di tutti  verso il salone di fronte. Io sono stato costretto a rientrare nello sgabuzzino e il mio piccolo show l’ho fatto dopo il brindisi e  senza la sorpresa.

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