Opere spesso prive di volti in cui i protagonisti di scene quotidiane, che sembrano surreali, si ritrovano scaraventati a terra e ritratti, proprio nel momento della caduta, dall’obiettivo colorato della macchina fotografica di Remmidemmi, al secolo Sandro Giordano, espressione che in tedesco significa “ribaltiamo le cose”.
Romano, classe 1972, Giordano è in mostra fino al prossimo 5 gennaio alla galleria d’arte capitolina Sturni 1925 con la sua personale In Extremis (bodies with no regret).
Trenta scatti d’autore in un progetto più ampio, nato nel 2013, che il fotografo porta avanti con ironia immortalando incidenti casuali di ogni giorno su scenografie dalle tinte pop, ma frutto di uno studio accurato.
L’intenzione è quella di far riflettere, attraverso simboli e segni, sui messaggi di cui l’arte, oggi alla deriva della blasfemia, dovrebbe essere portavoce. Indipendentemente dalla sua connotazione estetica.
Nel viaggio di Remmidemmi, la caduta diventa una metafora visiva, “simboleggia un punto di non ritorno dal quale iniziare a vedere le proprie scelte secondo un’altra prospettiva”, spiega l’artista.
Tutto all’ultimo momento, In Extremis, quando è ancora possibile cambiare le carte in tavola, correggere gli errori commessi in passato per rialzarsi e intraprendere il proprio cammino su una nuova strada. Unica, diversa, irripetibile. Da percorrere come se fosse un’ulteriore chance regalata dalla vita.
Stiamo alla frutta, Sugar free please, Best girlfriend, Bello spettacolo e My lovely bo sono solo alcuni dei momenti fotografici esposti nello spazio che sorge in Largo della Fontanella di Borghese a Roma.
Il retaggio culturale di Sandro Giordano lo rende un creativo poliedrico che, dopo aver studiato scenografia, ha iniziato a lavorare come ingegnere del suono in numerosi teatri della Capitale. E non ha rinunciato alla cinepresa e a calcare il palcoscenico da protagonista, recitando come attore per oltre vent’anni accanto a registi del calibro di Carlo Verdone, Giancarlo Cobelli, Davide Marengo, Dario Argento e Luciano Melchionna.
Ha anche condotto in tivù la docu-serie Ghost Town su Rai 5 e The Dark Side su Rai 4. Tra miti, leggende e fantasmi alla scoperta del paranormale negli edifici italiani infestati dagli spiriti. I suoi lavori sono stati esposti con grande successo in Italia, Belgio, Olanda, Francia, Germania, Spagna, Stati Uniti e Canada. Dalle varie esperienze professionali scaturiscono quindi le ispirazioni più diverse che lo hanno portato alla passione per la fotografia, alla quale si dedica con estro, e che il mondo della moda, sempre attento alla comunicazione per immagini, di sicuro apprezzerebbe.
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