E’ al volante di una Cadillac che il regista Vincenzo Zeno ha immaginato la fuga spericolata, iniziata in una serata alimentata dal troppo alcol, frutto di qualche rimorso non dichiarato, dei protagonisti di Vino, ultimo singolo della band romana Disco Zodiac. “Suona come una canzone del 1980 ma in chiave moderna, con le sonorità tipiche delle playlist”, commenta il gruppo formato da Alessio Modica (voce e chitarra), Lorenzo Lambusta (chitarra), Marco Pula (batteria), Jacopo Pisu (basso), Michele Tortora (tastiere).
Ripensando a quando suonarono per la prima volta insieme, al saggio della scuola di musica in cui si sono conosciuti, i cinque si considerano “buffi e musicalmente imprecisi”. “Ma si vedeva che c’era qualcosa tra di noi”, affermano i musicisti, che nel 2012 diventano la cover band degli Arctic Monkeys ed aggiungono al loro repertorio anche Maroon 5, The Strokes, Franco Battiato e Lucio Battisti. “Inoltre siamo sempre stati dei grandi fan dell’elettronica francese” dicono. In breve tempo iniziano a lavorare ai propri brani inediti, a partire dal primo singolo Astratte deduzioni.
Tra i momenti importanti del loro percorso ricordano l’apertura del live degli Alt- J al RockinRoma, nel 2015: “Dopo quel concerto abbiamo capito che dovevamo continuare a tutti i costi”. Ma non sono mancati momenti off: “Nel 2016 siamo stati costretti a buttare via un intero album; andavamo a rilento e stavamo lavorando a qualcosa che non era ancora pronto, fu veramente dura restare uniti”.
Tutt’altra storia il prossimo progetto discografico, la cui uscita è prevista per il 2022, del quale anticipano: “Conterrà canzoni pop che passano per un sacco di altri generi come il funk, il jazz, l’elettronica e forse persino la trap. La cosa difficile è stata mantenere la stessa identità sonora, ma grazie alla nostra produttrice Marta Venturini ci siamo riusciti”.