La sua voce ha segnato le vite di milioni di giovani italiani, eppure non tutti riconoscono il volto di Giorgio Vanni: classe 1963, cresciuto a San Giuliano Milanese, ha cantato e composto assieme a Max Longhi molte delle sigle dei più celebri cartoni animati degli anni ’90 e 2000: da Dragon Ball a Pokémon, da Yu-Gi-Oh! a Diabolik. Durante l’ultima edizione di Lucca Comics & Games, dove ha tenuto un concerto venerdì 1 novembre, ha gentilmente concesso un’intervista a Off.
Come è iniziata la tua carriera?
La musica è sempre stata la mia passione. Da ragazzo ho fatto tanta gavetta con vari gruppi, di cui il più importante è stato quello dei Tomato. Poi, quando ho conosciuto Max Longhi, abbiamo iniziato a lavorare per RTI Music e per Mediaset: all’inizio facevo sottofondi, finché non ci ha chiamato Alessandra Valeri Manera, all’epoca capo-struttura della TV dei ragazzi, che ci ha chiesto di comporre la prima sigla, quella di Superman.
Qual è la tua sigla preferita?
Sono soddisfatto un po’ di tutte quelle che ho fatto, ma siccome faccio tanti concerti nell’ultimo periodo, ci sono delle sigle a cui mi affeziono saltuariamente. In questo periodo, per esempio, sono quelle di Zoids e Beyblade.
Attualmente qual è lo stato delle sigle televisive in Italia?
In questo momento è una brutta situazione, perché non si producono più sigle come prima. Sembra che i vari canali televisivi non abbiano più budget da dedicare alla produzione delle sigle, ma è sbagliato, perché le sigle identificano il cartone. Ma a me e all’”Ammiraglio Max”, ovvero Max Longhi, non ci importa. Le facciamo lo stesso, come abbiamo fatto di recente per Dragon Ball Super e Pokémon Sole e Luna, che mettiamo su Youtube.
Hai sempre avuto la passione per gli anime giapponesi o si è formata più avanti?
Si è formata più avanti; da bambino guardavo più i cartoni Disney, ma sono da sempre appassionato di fantascienza, per cui tra i miei cartoni preferiti vi era anche Capitan Harlock, di cui “purtroppamente”, come direbbe il mio amico Antonio Albanese, non ho potuto fare la sigla.
Vuoi raccontarci un episodio Off della tua vita?
Ce ne uno legato alla mia popolarità in termini di immagine: questa estate io e Daniele Cuccione, nostro collaboratore da due anni, ci sediamo in un ristorante a Cattolica, dove dovevamo fare un concerto. Quando arriva, il cameriere nota i miei tatuaggi che raffigurano Pikachu e il Drago Shenron, e chiacchierando mi chiede cosa faccio quella sera; gli rispondo che tengo un concerto dove canto le sigle dei cartoni animati, e lui mi fa: “Ah, come Giorgio Vanni!” Allora io e Daniele ci mettiamo a ridere, e quando scopre che io sono Giorgio Vanni il cameriere, essendo il figlio del proprietario, ci ha offerto il pranzo e ci ha anche invitato a cena. Diciamo che fino a pochi anni fa tutti conoscevano la mia voce e le sigle che ho fatto, ma non tutti associavano il mio volto e il mio nome a quelle canzoni. Adesso con il web è diventato tutto più facile e anche la mia immagine sta diventando popolare come la mia voce.