Quel nero fumo di Londra visto da due scrittrici italiane

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La Londra di Victorian Solstice, di Federica Soprani e Vittoria Corella, è una citta piena di contrasti e illusioni, dove la legge del più forte regna sovrana.
Ph. Fabrizio Morando - Flickr

La Londra in cui sono ambientati i tre racconti del volume Victorian Solstice (Dark Zone, 2019, 398 pagine, 14, 90 euro), scritti da Federica Soprani e Vittoria Corella, è una città piena di contrasti e illusioni, dove nonostante il progresso scientifico e industriale la legge del più forte regna sovrana.

La Londra di Victorian Solstice, di Federica Soprani e Vittoria Corella, è una citta piena di contrasti e illusioni, dove la legge del più forte regna sovrana.

I protagonisti sono due personaggi apparentemente in antitesi l’uno con l’altro: Jericho Shelmardine è un noto medium dall’intuito quasi infallibile, pieno di trucchi e risorse; Jonas Marlowe è un ispettore di Scotland Yard che, pur volendo apparire più razionale e meno superstizioso del medium, cede molto più facilmente all’impulsività. Insieme, i due si ritrovano a dover indagare su omicidi e sparizioni in una città dove persone di alto rango e apparentemente rispettabili celano lati crudeli e perversi che superano ogni immaginazione.

Jericho e Jonas, come due novelli Sherlock Holmes e Dottor Watson, si ritrovano a collaborare anche perché, pur avendo molte differenze, sono accomunati da un passato doloroso.

Attraverso le loro peripezie e indagini, le due autrici guidano il lettore in luoghi macabri e surreali, dove realtà e menzogna si confondono fino a diventare indistinguibili.

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