Ipervanitas, la volontà di potenza di una rosa

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casagrande&recalcati_ipervanitas 1710_2019_olio su tela_100x150 cm

Fermano l’effimero nella persistenza dell’olio su tela. Fanno (perché la pittura è un fare disciplinato) quadri di pura contemplazione. Ma senza fanatismi aerei diafani e fantasmatici, anzi: prospettando all’osservatore la bella materia colorata della forma concreta.

Contro la brutalità dei tempi moderni, per citare le parole del testo a catalogo di Susanne Capolongo.

Loro sono Casagrande & Recalcati, sodalizio di due pittori professionisti con all’attivo mostre in Italia e all’estero (l’ultima a Londra presso Sladmore Contemporary) e che possiamo ri-vedere, fino all’8 giugno, nella italianissima galleria LeoGalleries di Monza con la mostra ipervanitas. La Natura come memoria.

Ipervanitas: potenziamento ontologico della precarietà. Ma non solo. Perché qui si fa pittura. E quindi: volontà di potenza di una rosa. Perché “la- bellezza-resta” ma svanisce e dunque persiste nel quasi-ricordo, per esempio, della pittura.

Vede i quadri di Casagrande&Recalcati e dice: “è iper-realismo“. Vanità, vanità delle categorie! Tutte le opere in mostra da LeoGalelries hanno titolo “Ipervanitas” e tutte e ognuna sono una celebrazione della vita, intrinsecamente fugace, dolorosa e gaia come una rosa, come tutto ciò che è effimero e fuggevole.

Opere di grande e medio formato che traducono in immagine quello che i tedeschi e gli inglesi dicono quando si riferiscono a alla natura morta: still life e stillleben, cioè “vita silente”.

Un “adesso immobile” che a vederlo produce una sinestesia: quel colore produce in noi la sensazione di un odore, quell’elemento floreale l’idea sensibile di un sapore e così via ad libitum, in un’eterna ghirlanda di immagini, pensieri e sensazioni visuali e olfattive ricorsive .

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