Il tentativo di instaurare un intenso dialogo con lo spettatore, fatto di emozioni e sensazioni, è al centro della ricerca pittorica di Patrizia Novello, artista italiana la cui sperimentazione è da inserire nell’ambito dell’arte concettuale, sviluppatasi in Italia a partire dagli anni 60’. In particolare sua è l’intenzione di risvegliare, nello spettatore, attimi vissuti così come di condividere esperienze personali in un continuo rapporto di intimità e di reciprocità. La condivisione di queste esperienze avviene per mezzo della parola che, ridotta all’essenziale, diventa protagonista delle sue opere. Una parola che, dipinta su tela, acquista nuova rilevanza agli occhi di chi la osserva; un parola che, sdoppiata, deformata, spezzata o semplicemente isolata, si carica di nuovi significati possibili. Ma la comunicazione non si limita alla sola dimensione verbale; estendendosi, così, anche a quella prettamente pittorica, attraverso un ampio utilizzo del colore. E’ ciò che accade nella serie “Inatteso” (2017-19) in cui l’artista decide di far rivivere, attraverso le sue opere, una conversazione amorosa ormai passata, avvenuta tra lei e il suo ex fidanzato. Ritrovata una vecchia SIM del telefono, Patrizia Novello decide di isolare, da quei messaggi, delle parole, la cui intensità viene ulteriormente amplificata dall’ampio impiego del colore. Il colore rosso dello sfondo, segno della passione, si unisce, per esempio, al nero incisivo della frase “Mi Manchi”. Indipendentemente dalla loro dimensione, sorprendente è la capacità che le tele hanno di coinvolgere profondamente e di catturare improvvisamente il fruitore che, in questo modo, ha la possibilità di interiorizzare l’opera e di interpretarla alla luce della propria esperienza personale. Da non sottovalutare, poi, la ricerca di tecniche pittoriche costantemente sostenuta dall’artista. Infatti, nel continuo oscillare tra parola e pittura, la sperimentazione concettuale è tanto profonda quanto quella tecnico-pittorica, sia per i materiali che per le superfici utilizzate. Per esempio, nella serie “Geografia Latitudine 45. 4°n longitudine 8,6 °e”, i colori dei pastelli, dalle note più o meno tenui, vengono applicati su fogli di carta millimetrata, i cui quadretti diventano parte integrante della rappresentazione, creando, perciò, una continua corrispondenza tra figurazione e tecnica pittorica scelta. Questa coerenza è particolarmente evidente nella serie “Novecento”, dove l’impiego dei pastelli ad olio è funzionale a riportare, sulla tela, le tracce del tempo trascorso. Infatti, la superficie pittorica appare ingiallita, sbiadita e rovinata, come se un lungo periodo di tempo l’avesse attraversata, consentendo una riflessione sul suo trascorrere inesorabile. Oltre al tema ricorrente dell’amore, ricorre, dunque, frequentemente, nelle opere dell’artista, anche quello della memoria, del ricordo, del tempo, approfonditi in modo essenziale; con quell’essenzialità che contraddistingue sempre Patrizia Novello.
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