Specchio delle mie…lame, qual è il più bel libro del reame?

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Luca Matti, 2019, Torri di volo, olio su tela, cm 50x50

Le opere dell’artista Luca Matti hanno a che vedere con il visionario e il surreale. Non è un caso dunque che sia uscito un libro dedicato alle sue opere: Specchio delle mie lame. Storie visive sull’inconscio collettivo, pubblicato quest’anno da Campi Magnetici.

Si tratta di centoventitré pagine di disegni, che ripercorrono l’iter artistico dell’autore fiorentino e che mettono in risalto la sua fantasia esecutiva attraverso lavori in bianco e nero. Si tratta di dimensioni e situazioni immaginarie che l’artista rielabora attraverso la sua feconda immaginazione, dove vengono mostrati ambienti sia interni che esterni, con creature mostruose o esseri umani con le proprie frustrazioni.

Il mondo onirico nasconde le sue ombre, quelle stesse che sembra indagare Luca Matti attraverso le opere qui presentate: evocative, potenti sotto il profilo emozionale. Il bianco e nero accentua ancora di più questi fattori, visto che attraverso il contrasto dei due colori questi incubi diventano ancora più intensi, come provenienti da un mondo tanto lontano quanto vicino, irreale ma allo stesso tempo opprimente e spaventoso.

All’interno troviamo anche la sezione Percorsi creativi, dove i disegni a china vengono affiancati da testi scritti dallo stesso autore, i quali ci offrono una visione completa e poetica del lavoro presentato. Si tratta a volte di appunti, riflessioni, pensieri, che ci danno così ancora più informazioni riguardo la poetica di Luca Matti.

Luca Matti disegna e scrive il libro Specchio delle mie lame

Nella copertina di questa splendida pubblicazione in carta pregiata, troviamo appunto l’opera Specchio delle mie lame, in cui due uomini seduti si confrontano proprio con le immagini da loro riflesse, che danno luogo a un altro io, a un altro modo di essere noi stessi, proprio perché in qualche modo il soggetto umano è ambiguo e si dovrebbe conoscere in tutte le sue sfaccettature, In questo disegno i due protagonisti sono disposti come in bilico e sembrano non riuscire a trovare il loro equilibrio nella realtà che li circonda. Gli specchi riflettono le loro figure e in più c’è una donna sullo sfondo che può essere vista solo grazie allo specchio. Il significato è emblematico: non è solo l’uomo a essere multiforme, ma anche la realtà stessa, e così tutto diventa una questione di punti di vista.

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