Claudio Cecchetto: “Il segreto dei miei…fallimenti”

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Oggi è il compleanno di Claudio Cecchetto (67 anni), grande talent scout e….candidato sindaco della lista Civica W Misano Viva alle elezioni amministrative di domenica 26 maggio. Ha lanciato alcuni dei personaggi più noti del piccolo schermo e della musica italiana. Padre del Gioca jouer, conduttore televisivo e ora anche candidato sindaco…

Come è cominciata la sua carriera radiofonica e televisiva?

Ho iniziato a fare il disc jockey grazie a un negoziante di dischi che lavorava in una discoteca: un giorno mi disse di sostituirlo…fu lui a introdurmi in questo ambiente. Per la TV, invece, devo molto a Mike Bongiorno, allora direttore artistico di Tele Milano di Silvio Berlusconi. Mi ascoltò in radio e mi propose di fare il presentatore. Non mi lasciai sfuggire l’occasione perché Mike non sbagliava mai, quindi se ci credeva lui…ci credetti anche io e andai a fare il provino.

Come individua una potenziale star?

Io sono un tipo che generalmente si annoia e quando ho di fronte qualcuno che cattura il mio interesse inizio a pensare che abbia del talento: inizio quindi a concentrarmi molto su di lui. Un metodo preciso non c’è -e se ci fosse avrei molta più concorrenza.

Ha mai gestito un fallimento?

I fallimenti ci sono, è difficile che tutte le cose vadano a mille all’ora. Io, quando mi rendo conto che quello che sto facendo somiglia ad un fallimento, abbandono e impiego le energie su un progetto nuovo. Nel mio caso ho questa fortuna: sono così noti i successi, che nessuno conosce i fallimenti…

Quanto influiscono i social per l’individuazione di un talent?

Adesso ci sono molte più occasioni per i giovani che vogliono intraprendere una carriera artistica e per il talent scout il lavoro è più difficile, perché deve scegliere tra mille personaggi. Una volta, quelli che riuscivano a farsi notare erano molto meno. Oggi c’è un’offerta ampia e diventa un lavoro più impegnativo.

Mi racconta un episodio “off” della sua vita?

Il primo incontro con Mike, che venne a trovarmi in radio: ero elettrizzato e non riuscivo a tirar fuori una parola, ma tanto parlava sempre lui! Ad un certo punto mi disse: “Guarda, mi piace molto come conduci il tuo programma in radio, per questo ti ho scelto per fare un provino in televisione e ti confido che ti ascolto sempre, ogni mattina”. Ecco, in quel caso non dissi che al mattino non avevo mai trasmesso perché ho avuto paura che volesse poi conoscere quello che conduceva al mattino. Gliel’ho confidato dieci anni dopo nel corso dell’anniversario dei primi dieci anni di Canale 5 e lui mi ha detto: “Però come vedi io non ho sbagliato”.

Gerry Scotti, Jovanotti e tanti altri. Le chiedono ancora consigli?

Mi chiedono pareri e a me piace molto ascoltare i loro progetti.