Nell’attuale momento storico della modernità liquida, descritta vividamente da Zygmunt Bauman, Internet domina in ogni settore della società. A causa di questo, l’editoria ha subito un calo di fatturati – che si riflette sull’occupazione – derivante dalla riduzione dei lettori e dalla pirateria informatica. Nell’ambito specifico della narrativa dell’immaginario, assistiamo a una proliferazione su Amazon di autopubblicazioni di terz’ordine da parte di autori esordienti che infestano il mercato, essendo privi di una reale conoscenza di genere, nonché dell’esperienza e dell’umiltà di mettersi in gioco per studiare e migliorare.
Se volgiamo lo sguardo alle riviste di specultive fiction, esse risultano assenti dalle edicole, salvo la permanenza di qualche collana di rilevanza storica. Per contro, vi sono invece molteplici blog nei quali soggetti molto spesso improvvisati, idolatri dei manuali di scrittura creativa e con al loro attivo pochissime letture, ma forniti di una protervia inversamente proporzionale alla loro reale cultura, pontificano lanciando invettive e offese infamanti agli scrittori professionisti che da anni svolgono egregiamente la loro attività.
Nondimeno, esistono anche intellettuali che decidono di non piegarsi a questa miseranda situazione e cercano di fornire delle alternative a quei lettori dal palato fino che non sono disposti a foraggiare il mercato mainstream.
Uno dei progetti più ambizioni che segue questo filone è Dimensione Cosmica, nata nel 1978 (grazie ai curatori Michele Martino e Marino Solfanelli), una gloriosa rivista dedicata alla narrativa dell’immaginario che è stata riportata alla luce, dopo alcuni decenni di sosta, dall’editore Marco Solfanelli, e che è ora diretta da Gianfranco de Turris e da Adriano Monti Buzzetti.
L’obiettivo primario è quello di lanciare una sfida alla rete, dimostrando che è ancora possibile pubblicare con buoni risultati e con cadenza regolare un magazine cartaceo. In secondo luogo, i curatori vogliono dimostrare al pubblico che esiste una via italiana al fantastico che non ha nulla da invidiare alla letteratura straniera. Peraltro, il prodotto è di ottima qualità sia per quanto concerne i contenuti – dato che abbiamo racconti, saggi, recensioni, illustrazioni e interviste – sia in relazione all’aspetto estetico, che presenta una copertina lucida e carta patinata.
Sul numero invernale (Tabula Fati, Anno II Nuova Serie nr. 5 – Inverno 2019, p. 80, 8,00 euro), possiamo trovare i racconti di Pierfrancesco Prosperi, di Adriana Comaschi, di Carmine Villani, di Sandro D. Fossemò, di Andrea Gualchierotti, di Emiliano Mecati e di Massimiliano Prandini e gli articoli di Chiara Nejrotti, di Pietro Guarriello, di Andrea Tortoreto, di Umberto Sisia, di Enrico Petrucci, di Giovanni Costabile, di Giovanni Sessa, di Vittorio Piccirillo, di Alessandro Bottero, di Enrico Passaro e di Maurizio Maggi.