Un tifoso morto, diversi arresti, un agguato organizzato: questo il bilancio della tragedia di mercoledì sera a Milano, in via Novara, vicinissimo allo stadio San Siro, prima della partita Inter-Napoli. Saprete tutti l’accaduto: i van che trasportano i tifosi napoletani vengono assaliti da un centinaio di ultras interisti, alcuni anche del Varese e del Nizza. Gli uni attaccano e quelli rispondono, inizia un fuggi fuggi generale e un ultrà del Varese, Marco Belardinelli, viene travolto da un suv. Ricoverato, muore nella notte in sala operatoria.
Sarebbe forte la tentazione di scrivere articolesse pensose sulla violenza degli ultras: ma non tutti gli ultras “fanno casino”. Ci sono dei giovani delle curve – e non sono la minoranza – che vanno allo stadio solo e soltanto per amore per lo sport; altri, poi, svolgono opere di volontariato e assistenza per le persone più sfortunate e, in generale, si battono per dei valori sani (Redazione).
Ritrovo alla “Piola” bianconera a due passi dallo stadio Juventus, nel quartiere operaio delle Vallette: il raduno può sembrare un qualunque ritrovo pre-partita dei tifosi della Vecchia Signora, invece si tratta di un momento simbolico per il cuore di Torino, che non dimentica la ferita mai rimarginata dei disordini di piazza San Carlo in occasione della finale di Champions League 2017.
Parte il sodalizio tra l’associazione Quelli di via Filadelfia, nella quale si riconoscono tutte le sigle della curva juventina e la Onlus I sogni di nonna Marisa, fondata dai familiari di Marisa Amato, rimasta paralizzata nella tragedia costata la vita ad Erika Pioletti. Obiettivo: contribuire a umanizzare il reparto di neurologia dell’Ospedale infantile torinese Regina Margherita.
Non sono nuovi alle opere di solidarietà gli ultras di Via Filadelfia, che, tra iniziative per commemorare le vittime dell’Heysel oppure contro il codice di gradimento e il caro-curva, hanno già raccolto fra i ragazzi delle gradinate quasi trentamila euro in favore della Fondazione per la ricerca sui tumori dell’apparato muscolo scheletrico, anche con campagne trasversali insieme alla tifoseria granata, quale il Derby della solidarietà promosso dal Caffè Vergnano.
L’ultimo crowdfunding di Quelli di via Filadelfia si è sposato, però, con il sapore dei tipici cioccolatini sabaudi, i gianduiotti firmati Ziccat.
Il cuore bianconero, insomma, batte forte per aiutare tanti bambini malati a realizzare il sogno di giocare a calcio. A dispetto della triste notizia di ieri della morte del tifoso investito da un van prima della partita Inter-Napoli, ci sono dei giovani delle curve che si battono per dei valori sani.