Nietzsche, l’eterno ritorno disegnato

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E’ un Nietzsche per tutti questa graphic novel (o fumetto, per usare la cara vecchia lingua italica) appena pubblicata da Ferrogallico, con sceneggiatura di Michel Onfray e tavole di Maximilien Le Roy. Nietzsche. La stella danzante è una biografia per immagini, anzi, disegni, che accompagna il lettore nei luoghi, sia geografici che speculativi, esplorati dal solitario cantore di Zarathustra: nascita-giovinezza-maturità-declino.

Non sappiamo se Onfray Le Roy si siano presi qualche licenza narrativa: nell’introduzione al volume di Adriano Scianca leggiamo che, sulla scorta di una precedente biografia (scritta), il bel Nietzsche. L’apolide dell’esistenza, di Massimo Fini, il filosofo era un posapiano in fatto di donne e di sesso, mentre in Nietzsche. La stella danzante il Nostro si fa la sua bella esperienza di svezzamento. sempre nell’introduzione si fa notare, poi, la libertà di Maximilien Le Roy di raffigurare Zarathustra con i rasta, scelta stilistica in realtà apprezzabile proprio per la sua spiazzante libertà.

Ma tutto il resto torna, soprattutto nella delineazione, sia verbale che immaginifica, dell’attitudine rapace di Elisabeth Förster-Nietzsche di accreditare gli scritti del fratello presso la koinè nazionalsocialista.

Questa graphic novel è complessa perché tratta una vita di pensiero complessa, ma riesce pienamente nel duplice intento di tributare in maniera alternativa un grande pensatore occidentale (con tutto quel che può voler dire l’aggettivo “occidentale” in riferimento a un pensiero gravitante nell’orbita dell’eterno ritorno) e di divulgarne senza semplicismi il pensiero. Nell’opera parlano soprattutto le immagini, mentre i dialoghi sono spesso azzerati, con la costante di un Nietzsche disegnato con il suo inseparabile taccuino, nelle sue lunghe passeggiate solitarie, nei suoi rapporti di incontro/abbandono con Wagner e la trasmutazione….”pop” del suo Festival di Bayreuth.

Nel mezzo, i personaggi della vita di Nietzsche, fra cui la femme fatale Lou Andreas-Salomé, qui ricordata con un disegno che riprende la celeberrima fotografia di Nietzsche con Paul Rée che trainano un calesse “frustati” dalla suddetta donzella. 

Nietzsche. La stella danzante si apre con i colori sobrii degli inizi, che declinano poi con le cromìe vagamente psycho dell’era Zarathustra e finiscono con la tavolozza del crepuscolo, con un segno, quello del disegnatore Maximilien Le Roy, che “tradisce” il suo eccellentissimo tributo a un Maestro di stile artistico, Alberto Giacometti.