Tutto d’un fiato, dal vivo e umplugged il tour di Alberto Bianco

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biancoRoma, Genova, Siena, Milano, Bologna: sono solo alcune delle città attraversate da Tutto d’un fiato, il nuovo tour di Bianco. Il cantautore torinese ha ripreso a macinare chilometri dopo gli ultimi cinquanta concerti in giro per la penisola, ma non ne sente la fatica. «Non vedo l’ora di salire sul palco a cantare e suonare. È una voglia simile a quella che ti lascia lo sport».

Per i live di questa stagione autunnale e invernale ha scelto la formula dello spettacolo acustico voce e chitarra. Questo tour – spiega – nasce innanzitutto dalla volontà di tornare ad esibirmi in location raccolte per avvicinarmi fisicamente al pubblico, oltre che dalla voglia di suonare le canzoni spogliate dagli arrangiamenti corali della band, con l’aggiunta preziosa dei fiati di Stefano Piri Colosimo-.

Quattro album all’attivo e collaborazioni con colleghi come Niccolò Fabi, Alberto Bianco ricorda ancora bene gli esordi, dal primo disastroso live allo ZooBar con la band del liceo, a quella volta in cui «uno spettatore mi disse che le mie canzoni non lo facevano impazzire, ma come suonavo io il Fa maggiore sulla chitarra non lo suonava nessuno».

Più tardi di rivincite e soddisfazioni se n’è prese non poche, ma lui, nonostante ciò, pensa che gli piacerebbe saper lavorare il legno per avere pronto, all’occorrenza, un piano B. Sempre attento ai testi e alle melodie, Bianco fotografa con i suoi brani gli attimi importanti. «Ho trovato nella musica una grande compagna per situazioni belle e brutte, sempre pronta a regalarmi un momento di evasione» racconta il cantautore, che ricorda di essere stato un bambino «sereno ma con delle cose inespresse».

La chitarra aveva un fascino diverso dai soliti giochi, tanto da portarlo a compiere un percorso che l’ha visto non solo cantautore e musicista, ma anche produttore di Levante, che gli ha chiesto di produrle il suo primo disco Manuale distruzione. «Sono molto orgoglioso del lavoro fatto con lei. Secondo me è stato molto utile a tutti e due, ho imparato tanto da quell’esperienza sia dal punto di vista umano che professionale». Con Levante ha anche duettato, ma differentemente dalla collega e amica siciliana che ha ceduto ad X-Factor, non lo vedremo in un talent: «Non mi piacciono. Il talento non va misurato con una gara».