La vicenda risale ad alcuni mesi fa e nessuno, a parte un quotidiano milanese in cronaca, ne ha fatto cenno. Ve la raccontiamo anche e soprattutto perché giunta a questo punto – che sembra un punto di non ritorno-, la protagonista della vicenda non sa più a che santo votarsi.
Sembra un racconto di Carlo Castellaneta, o la cronaca irreale di un film a episodi sulle assurdità delle storture della burocrazia italiana, o la versione della realtà che supera la fantasia del cinema: sembra incredibile che in un Paese, culla dello Stato di Diritto, di Beccaria, della Giurisprudenza, le più elementari norme civili non siano rispettate e che le vittime di soprusi e aggressioni si trovino gabbate.
Sei mesi fa Paola (il nome è di fantasia; Paola è la sorella di una nostra giornalista e collaboratrice di OFF) compra all’asta una casa in via Coronelli a Milano, ma ben presto scopre un’amara verità: casa comprata = casa occupata.
Occupata da un egiziano, per la precisione (non ne conosciamo il nome) con i suoi quattro figli piccoli e presumibilmente con la moglie. E fin qui nulla di nuovo, in Italia alcuni cittadini si fanno da soli gli allacciamenti per l’elettricità, occupano le case e non se ne vanno nonostante le intimazioni di sfratto: tutto regolare.
Ma l’egiziano in questione è lo stesso che tempo addietro è stato accusato di aggressione, senza aver mai versato una lira alla sua vittima (cifra stabilita in tribunale) per il risarcimento: mancato versamento che ha fatto poi scattare l’ipoteca sulla casa, messa appunto all’asta e acquistata da Paola, la quale sta pagando il mutuo di una abitazione in cui non può entrare.
Per impedire l’ingresso della nuova proprietaria, il “barricadero” praticamente si rifiuta di uscire, usando come “scudi umani” i suoi quattro figli piccoli; un giorno, poi, mentre Paola e il suo fidanzato si trovano all’ingresso dell’abitazione per cercare di addivenire a una soluzione, il succitato “barricadero” parte all’attacco e fra urla e spintoni brandisce una spranga minacciando di ucciderli. Denuncia e stato di fermo per l’aggressore ma nulla cambia: la situazione è bloccata, la presenza dei quattro bimbi piccoli sembra essere il deterrente per qualsiasi tentativo di far sloggiare l’occupante abusivo, che in più stalkerizza la povera Paola.
Qui non c’è la legittima difesa, ma il legittimo ingresso in una casa che, per le norme scritte da azzeccagarbugli, continua a essere occupata da chi, per legge, dovrebbe esserne fuori. In Italia succede questo, di paradossale: il rispetto delle norme permette diabolicamente che una norma non venga rispettata!